Arancia, limone, mandarino, clementina, pompelmo, ma anche cedro, pomelo, bergamotto, lime, chinotto… sono i frutti delle piante del genere Citrus: gli agrumi.
Frutti invernali per eccellenza e ricchi di proprietà: vediamo quali.
Tutti sappiamo che gli agrumi contengono abbondanti quantità di vitamina C: circa 50 mg in un’arancia di 100 g. Considerando che, per gli adulti, l’assunzione raccomandata di vitamina C è di 60 mg al giorno, ci rendiamo subito conto che un consumo quotidiano di agrumi consente, già da solo, la pressoché totale copertura del fabbisogno.
La vitamina C è una vitamina idrosolubile (un’eventuale eccesso viene facilmente eliminato con l’urina, evitando fenomeni di tossicità), termolabile (la cottura la degrada significativamente), dotata di proprietà antiossidanti e coinvolta in numerosissime funzioni all’interno del nostro organismo.
Tra queste ricordiamo:
• sintesi del collagene, sostanza che rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa
• mantenimento delle normali funzioni del sistema immunitario
• migliore assorbimento del ferro presente negli alimenti vegetali
Una sua grave carenza provoca lo scorbuto, malattia seria che al giorno d’oggi è praticamente scomparsa ma che in passato era frequente soprattutto tra i marinai, a causa di una dieta priva di frutta e verdura fresche. La vitamina C è stata identificata solo agli inizi del XX secolo, ma già nel 1753 James Lind, chirurgo della Marina inglese, pubblica un celebre studio in cui dimostra che gli agrumi sono in grado di prevenire lo scorbuto!
La vitamina C non è però il solo pregio degli agrumi.
Questi frutti sono ricchi anche di flavonoidi: sostanze che favoriscono la salute in svariati modi grazie alle loro proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antivirali, fluidificanti del sangue, di riduzione del colesterolo, prevenzione dell’aterosclerosi e del cancro.
Tutti gli agrumi sono ottime fonti di potassio; elevato, specialmente nel limone, il contenuto di acido citrico, che ha la peculiare proprietà di proteggere dai calcoli renali. Gli agrumi, e in particolar modo le arance, sono una buona fonte di acido folico; contengono inoltre carotenoidi, che danno alla buccia e alla polpa il colore caratteristico, hanno anch’essi azione antiossidante e sono precursori della vitamina A. Per quanto riguarda le fibre, infine, abbondante è la pectina, contenuta principalmente nella parte bianca (detta albedo) sottostante la buccia. L’albedo di solito viene scartata a causa del sapore un po’ amarognolo, ma è un vero peccato: la pectina infatti è una fibra prebiotica, amica del microbiota intestinale!
Continuiamo a parlare proprio di albedo, dunque: come possiamo utilizzare questa parte così poco sfruttata degli agrumi?
Una possibilità è usarla come ingrediente nelle salse. Perfetto l’abbinamento di olio extravergine di oliva, capperi, prezzemolo e polpa+albedo di limone, il tutto frullato insieme e usato ad esempio per insaporire una bruschetta: l’albedo darà alla salsa corpo e cremosità, che non si avrebbero con il solo succo.
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