ANEMIA E FERRO

Il ferro è uno dei minerali più importanti, poiché è indispensabile per rifornire di ossigeno tutte le cellule del corpo. Quando i suoi livelli sono troppo bassi può manifestarsi una forma di anemia detta appunto anemia da carenza di ferro, o sideropenica. Vediamo in questo articolo perché la carenza di ferro provoca anemia, quali sono i sintomi, e come porvi rimedio.

Il ferro e il trasporto dell’ossigeno

Il compito principale del ferro è quello di trasportare l’ossigeno dai polmoni al resto del corpo. L’ossigeno, così com’è, può sciogliersi nel sangue solo in quantità minima, assolutamente non sufficiente per il fabbisogno dell’organismo. È necessaria una proteina che sia in grado di catturarlo a livello polmonare e poi di rilasciarlo nei tessuti: questa proteina è l’emoglobina, presente all’interno dei globuli rossi.

L’emoglobina ha una struttura molto complessa, di cui fanno parte quattro piccoli complessi detti gruppi eme. Ciascun gruppo eme contiene al suo interno un atomo di ferro. Ed è proprio a questi atomi di ferro che si lega l’ossigeno. Dunque, grazie al ferro presente nell’emoglobina, il sangue è in grado di portare a tutte le cellule del corpo l’ossigeno che introduciamo con la respirazione.

Anemia da carenza di ferro: i sintomi

Quando la concentrazione di emoglobina nel sangue scende sotto i valori normali si parla di anemia. Le cause possono essere svariate, ma quella di gran lunga più comune è un insufficiente livello di ferro. La comparsa dell’anemia da carenza di ferro è un processo molto lento, perché inizialmente per produrre emoglobina l’organismo utilizzerà le proprie riserve di ferro; quando queste terminano si instaura l’anemia vera e propria. A questo punto i tessuti non ricevono ossigeno a sufficienza e si manifestano i tipici sintomi:

  • estremo affaticamento e debolezza (astenia)
  • pallore
  • irritabilità
  • mal di testa
  • insonnia
  • fiato corto e mancanza di respiro a seguito di una minima attività fisica
  • dolore al torace
  • vertigini
  • mani e piedi freddi
  • unghie che si sfaldano
  • perdita di capelli
  • tachicardia
  • bruciore alla gola
  • scarso appetito
  • formicolio alle gambe
anemia e ferro

Anemia da carenza di ferro: le cause

Emorragie

Un’emorragia anche molto ridotta ma cronica può nel tempo far scendere i livelli di ferro e causare anemia. Questo può accadere ad esempio in caso di ulcera allo stomaco o di polipo intestinale.

Mestruazioni abbondanti

Circa la metà delle donne presenta una carenza di ferro, dovuta spesso al flusso mestruale. A causa proprio del sangue perso con le mestruazioni, le donne in età fertile hanno un fabbisogno di ferro superiore rispetto a quello degli uomini, e non sempre l’alimentazione riesce a coprirlo. A maggior ragione se le mestruazioni sono abbondanti. Studi scientifici hanno osservato che l’assunzione giornaliera di integratori a base di ferro riduce l’insorgenza di carenze di ferro e anemie nelle donne; allo stesso tempo le riserve di ferro dell’organismo aumentano e con esse anche il valore dell’emoglobina.

Scarso apporto di ferro con l’alimentazione

Soprattutto in caso di alimentazione vegana, diete drastiche o disturbi alimentari il rischio di carenze di ferro e anemia aumenta.

Scarso assorbimento del ferro

Non è importante solo introdurre una quantità sufficiente di ferro, ma anche che questo venga assorbito. In caso di malattie gastriche o intestinali l’assorbimento del ferro può essere compromesso.

Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno di ferro aumenta, perché deve coprire anche quello necessario per lo sviluppo del feto prima e per la crescita del neonato poi.

Carenza di ferro e anemia: cosa fare

La prevenzione è molto importante per evitare l’anemia sideropenica. È consigliabile seguire un’alimentazione varia, che includa cibi ricchi di ferro come carne, frutti di mare, verdure a foglia verde, frutta secca, legumi. Per aumentare l’assorbimento del ferro contenuto negli alimenti vegetali, questi si possono affiancare a cibi con alto contenuto di vitamina C, come gli agrumi.

Nel caso però si sia già instaurata una carenza, spesso non è sufficiente mangiare alimenti ricchi di ferro per compensarla. Quando le riserve di ferro dell’organismo sono basse, per ricostituirle è necessario assumere un integratore di ferro.

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