ASCOLTARE MUSICA PER VIVERE MEGLIO

Ascoltando musiche allegre o sentimentali o rilassanti si verificano diverse reazioni fisiologiche: modifiche del sistema nervoso vegetativo che regola la pressione arteriosa, il ritmo cardiaco, la respirazione, la sudorazione ecc.
Alcuni brani musicali provocano risposte soprattutto di tipo motorio: quei movimenti che ci portano, quasi involontariamente, a segnare il tempo con il piede o con l’oscillazione della testa.
Il cervello dell’uomo reagisce alla musica con l’attivazione di alcuni centri del piacere, una reazione che avviene anche durante le cosiddette “attività gratificanti”, come mangiare o praticare attività sessuale.
Le reazioni alla musica sono ben definibili ed identificabili, in quanto alterano in modo percettibile il battito cardiaco ed il tono muscolare.
Oggi la musica è intesa come intrattenimento, ma nelle società primitive la pratica musicale era legata alle esigenze primarie, quali sesso e cibo, poiché era usata in tutti i rituali, come quelli di caccia e quelli di iniziazione.
La musica poi, aiuta i bambini a sviluppare il linguaggio e a coordinare i movimenti.
Secondo uno studio dell’Università di Sheffield un corso di musica può aiutare un bambino dislessico a superare parte delle proprie difficoltà, mentre alcuni ricercatori dell’Università di Liverpool arrivano ad azzardare che i musicisti, sviluppando particolarmente l’area del cervello relativa al linguaggio, riescono in questo modo a prevenire alcuni danni legati all’invecchiamento. Ovviamente quando “si studiano i cervelli” non si può generalizzare, perché le variabili individuali sono tante.

UTILITA’ DELLA MUSICA PER LE FUTURE MAMME

E’ frequente nei corsi pre-parto accompagnare con la musica le attività di preparazione al grande evento, poiché può aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere l’ansia e a raggiungere uno stato di generale benessere psicofisico.

La gravidanza comporta una serie di cambiamenti non solo fisici ma anche psicologici, che possono causare momenti di ansia, stress, paura.
La musica in questo contesto può aiutare la gestante a migliorare la sua salute emotiva.
Con attività musicali appositamente studiate si permette alla futura mamma di vivere con serenità i nove mesi dell’attesa, ed anche di imparare alcune tecniche che potrebbero servirle nel momento del parto.
Il canto aiuta la gestante a migliorare il respiro, ma anche a farle scoprire il piacere di cantare per il bebè, contribuendo così anche al suo sano sviluppo; è risaputo che tutti gli stimoli presenti nell’ambiente dentro al quale il feto cresce (suoni interni ed esterni alla madre), contribuiscono allo sviluppo delle e vie sensoriali acustiche, favorendo anche il processo di maturazione strutturale e funzionale del Sistema Nervoso.
La musica per eccellenza che piace al piccolo è senza dubbio quella prodotta dalla mamma, ossia la sua voce: la colorazione timbrica e melodica della voce materna è veicolo di emozioni ed affetti, è una carezza ed una “coccola sonora”.

La musicoterapia prenatale prevede anche una serie di attività per stimolare il piccolo una volta nato, essa può infatti favorire la comunicazione fra mamma e bebè.
Le varie attività ritmico-sonore permettono di preparare una relazione affettiva equilibrata e serena, nonché di stimolare adeguatamente lo sviluppo strutturale e funzionale del sistema nervoso del feto stesso.

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