FUMO E COMPLICANZE POST-OPERATORIE

Tutti sappiamo che il fumo di sigaretta è la prima causa di tumore al polmone. Ma il suo impatto sulla salute è molto più esteso: il fumo aumenta infatti il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, malattie renali, e anche tumori di altro genere – al seno, alla prostata, alla vescica, al colon, al pancreas… attualmente sono 17 i tipi di tumore per i quali è un provato fattore di rischio. E queste sono solo alcune delle sue conseguenze.

Tra i tanti effetti negativi del fumo ce n’è uno poco noto ma da non sottovalutare: l’aumento del rischio di complicanze post-operatorie. I medici lo sanno da tempo, e ora un nuovo studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Università di Newcastle (Australia) e la Federazione Mondiale degli Anestesisti conferma che, a seguito di un intervento chirurgico, i fumatori presentano più spesso problemi cardiaci e polmonari, infezioni, e ferite che guariscono lentamente e con difficoltà.

Perché?
Le ragioni sono diverse:

  • i fumatori hanno una maggior quantità di muco nei polmoni: questo restringe le vie aeree, ostacola il passaggio dell’aria e, specialmente durante un’anestesia, può rendere difficoltosa la respirazione
  • la nicotina e il monossido di carbonio (entrambi presenti nelle sigarette) riducono i livelli di ossigeno nel sangue, e questo aumenta notevolmente il rischio di avere problemi al cuore
  • la minor ossigenazione dei tessuti, unita al fatto che il fumo indebolisce il sistema immunitario, fa sì che i fumatori siano maggiormente soggetti a infezioni e a difficoltà nella guarigione delle ferite.

Altri potenziali problemi sono l’embolia polmonare (i fumatori hanno una maggiore probabilità che si formino coaguli di sangue nelle gambe: questi, se arrivano ai polmoni, possono ostruirne le arterie creando appunto un’embolia); la necessità di maggiori dosaggi di anestetici (perché spesso i fumatori rispondono meno a questi farmaci) e di antidolorifici (perché nel post-operatorio i fumatori hanno spesso una minor tolleranza al dolore); e un risveglio difficoltoso, con problemi a riprendere la respirazione autonoma e necessità di usare più a lungo l’ossigeno.

La buona notizia?
Smettere di fumare anche solo un mese prima dell’intervento riduce significativamente il rischio di complicanze post-operatorie, comprese quelle legate all’anestesia. I ricercatori suggeriscono che gli interventi minori o comunque non di emergenza potrebbero venire posticipati per permettere ai pazienti fumatori di smettere di fumare. Se hai in programma un intervento chirurgico, questa potrebbe essere l’occasione giusta anche per te!

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