L’IMPORTANZA DELLA PRIMA COLAZIONE

Alzi la mano chi al mattino si prende il tempo di consumare con calma, seduto a tavola, una prima colazione varia e abbondante.
Secondo i dati statistici si tratta solo di un terzo degli italiani: per tutti gli altri, fare colazione significa bere un caffè o un cappuccino al bar, in piedi davanti al bancone.
E all’estero la situazione non è migliore: studi svolti sia negli Stati Uniti che in Europa rivelano come in tutti i Paesi considerati il 10-30% dei bambini e degli adolescenti salta regolarmente la colazione, e che questa abitudine è sempre più frequente passando all’età adulta.
Si osserva inoltre una sempre maggiore tendenza a fare colazione fuori casa, frettolosamente e con alimenti di scarsa qualità, complici l’abitudine, la fretta e la mancanza di appetito.

Eppure l’importanza della prima colazione è ben nota, e gli studi che la confermano sono in continua crescita. Dopo il lungo digiuno notturno, la prima funzione della colazione è fornire l’energia necessaria per affrontare la giornata.
L’effetto più immediato di saltare la colazione è infatti un peggioramento delle performance sia fisiche che mentali durante la mattinata: affaticabilità, mancanza di concentrazione.

Ma non si tratta solo di questo.
Ben più significativi sono gli effetti a lungo termine dell’abitudine a consumare oppure no la prima colazione. Il suo consumo regolare si associa infatti a una serie di effetti metabolici positivi:
• riduzione del colesterolo LDL (il colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi
• migliore metabolismo degli zuccheri: si osservano, in risposta ai pasti successivi, oscillazioni della glicemia più ridotte
• riduzione dello stress ossidativo

Questo significa che chi fa colazione ha un rischio inferiore di sviluppare, nel tempo, malattie cardiovascolari e diabete rispetto a chi non la fa.
Inoltre la colazione aiuta a tenere sotto controllo il peso: è stato osservato che chi consuma regolarmente la colazione è meno predisposto a sovrappeso e obesità, mentre al contrario gli adolescenti normopeso che saltano spesso la colazione avranno più facilmente problemi di sovrappeso in età adulta.

Cosa intendiamo però per “fare colazione”?
Un caffè o un cappuccino non bastano: per godere dei benefici che abbiamo appena descritto occorre che la colazione abbia alcune caratteristiche.

Anzitutto dev’essere consumata entro mezz’ora dal risveglio: se aspettiamo più a lungo, per il nostro organismo è come se la saltassimo. Poi deve essere abbondante: secondo le linee guida italiane per una corretta alimentazione dovremmo assumere con la colazione almeno il 15-20% delle calorie giornaliere, ma possiamo arrivare anche al 45%, facendone davvero il pasto principale della giornata: meglio di più che di meno. Una colazione così sostanziosa infatti stimola l’energia, la funzionalità intellettuale, il buon umore e persino il dimagrimento!
Perché?
L’importanza della colazione sta nel fatto che fornisce il primo segnale di attivazione all’organismo: se non mangiamo, o mangiamo troppo poco, il nostro corpo penserà che siamo in un’epoca di carestia e quindi si predisporrà a risparmiare il più possibile energia e ad accumulare scorte, rallentando il metabolismo.

Ma la colazione dev’essere anche completa.
Questo significa che dovrebbero essere presenti tutti i tipi di macronutrienti: carboidrati, proteine, grassi, fibre. Un pasto di questo genere ha un basso indice glicemico, cioè rilascia zuccheri e energia in modo lento e graduale: saremo più sazi più a lungo, senza quei fastidiosi “cali di zucchero” e buchi allo stomaco tipici di quando consumiamo una colazione fortemente sbilanciata verso gli zuccheri semplici.

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