Continuiamo il nostro approfondimento sul ruolo del microbiota durante la gravidanza e i benefici che la futura mamma e il suo bambino possono ottenere dall’utilizzo dei probiotici.
Nella prima parte, che puoi leggere QUI, abbiamo parlato dell’importanza del microbiota vaginale e dell’utilità dei probiotici per prevenire/trattare vaginosi batterica e streptococco B, condizioni che sono associate ad aborto spontaneo, parto prematuro e infezioni neonatali.
Andiamo ora a scoprire l’influsso che i probiotici possono avere sul metabolismo e sull’infiammazione materni, con ripercussioni positive non solo sull’esito della gravidanza ma anche sulla salute a lungo termine del nascituro.
Microbiota e obesità
Può sembrare sorprendente che i batteri intestinali condizionino il metabolismo e l’infiammazione, quindi le risposte immunitarie, del nostro corpo, eppure è proprio così. Fin dagli albori della ricerca sul microbiota intestinale si è scoperto che nei soggetti obesi e affetti da sindrome metabolica – una condizione caratterizzata da pressione alta, glicemia elevata e alterazioni del colesterolo – la composizione della flora intestinale è diversa rispetto alle persone sane. E questa alterazione del microbiota è in effetti una delle cause alla base dell’obesità e della sindrome metabolica.
I batteri intestinali infatti sono capaci di influenzare il nostro metabolismo e il nostro sistema immunitario in una varietà di modi (alcuni li conosciamo, molti altri probabilmente ancora no), e determinate alterazioni del microbiota intestinale hanno la conseguenza di farci assorbire una maggiore quantità di calorie dagli alimenti che consumiamo, stimolare la produzione di grasso, creare uno stato generalizzato di infiammazione e contribuire allo sviluppo di insulino-resistenza – una condizione spesso associata all’obesità, e che può portare al diabete.
Questo è vero in qualunque periodo della vita; ma durante la gravidanza si aggiunge una complicazione in più.
In gravidanza il metabolismo cambia – e così il microbiota
Durante la gestazione l’organismo della futura mamma va incontro a cambiamenti ormonali che determinano profonde modificazioni anche a livello metabolico e immunitario. Il peso aumenta, non solo a causa del feto e del liquido amniotico ma anche per via di un aumento del tessuto adiposo; la glicemia aumenta, così come la resistenza all’insulina; si ha un incremento dell’infiammazione generale dell’organismo. È una situazione che ricorda molto la sindrome metabolica, e infatti anche il microbiota intestinale materno cambia e, mano a mano che la gravidanza progredisce, diventa sempre più simile a quello tipico dei soggetti obesi. Fino a un certo punto questi cambiamenti sono fisiologici e hanno lo scopo di garantire al feto un sufficiente apporto energetico e quindi una crescita corretta; ma se vanno un po’ oltre cominciano i problemi, che possono essere anche seri.
Diabete gestazionale e pre-eclampsia
Se glicemia e insulino-resistenza aumentano troppo possono portare al diabete, che viene definito appunto gestazionale perché la donna prima non ne soffriva ed è legato alle modificazioni della gravidanza.
Una infiammazione eccessiva può degenerare in pre-eclampsia (gestosi), una condizione caratterizzata da pressione alta e malfunzionamento dei reni. Il diabete gestazionale a sua volta può creare diverse complicazioni che riguardano sia la madre che il bambino: per la prima aumenta il rischio di sviluppare diabete nel corso della vita, mentre il secondo può crescere troppo (e le sue eccessive dimensioni possono addirittura richiedere un parto cesareo) e alla nascita può avere problemi come difficoltà respiratorie, ipoglicemia e ittero; inoltre se una donna soffre di diabete gestazionale corre un rischio maggiore di sviluppare pre-eclampsia. La pre-eclampsia è una condizione seria che può causare aborto spontaneo, rallentamento della crescita del feto, distacco di placenta, parto prematuro, e danni a diversi organi della madre (reni, fegato, cervello). Infine un fatto molto importante: l’obesità e il diabete in gestazione sono tra i più potenti fattori di rischio per lo sviluppo di obesità, diabete e sindrome metabolica anche nel bambino; questi disordini cominciano oggi ad essere osservati già a partire dai 6 anni di età.
I probiotici
Considerata l’influenza del microbiota sul metabolismo e sull’infiammazione, è naturale immaginare che, durante la gravidanza, mantenere l’eubiosi intestinale possa aiutare a tenere sotto controllo i cambiamenti metabolici e immunitari che abbiamo descritto sopra, evitando che sfocino in situazioni patologiche. Ecco allora che anche in questo campo i probiotici ci vengono in aiuto. Studi clinici dimostrano infatti la loro efficacia per:
• abbassare la glicemia;
• prevenire l’insulino-resistenza;
• ridurre l’incidenza di diabete gestazionale e tenerlo sotto controllo quando già presente;
• diminuire lo stato infiammatorio della madre;
• ridurre il rischio di pre-eclampsia.
Tutto questo, come abbiamo visto, non solo può migliorare l’esito della gravidanza, ma può influire positivamente sulla salute a lungo termine del nascituro.
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