Quasi tutte le donne, all’arrivo della menopausa, sperimentano le fastidiosissime vampate. Perché? Per quanto tempo ci si può aspettare di soffrirne? E, soprattutto, come tenerle sotto controllo? Rispondiamo a queste e altre domande sulle vampate in menopausa.
Come una fiamma che parte dal petto e investe collo, spalle e volto, arrossando la pelle e facendola sudare. Allo stesso tempo il cuore comincia a battere all’impazzata, e l’ansia si mescola all’imbarazzo. Sì, sono appena entrata in menopausa… non è che me ne vergogni, ma non c’è bisogno che lo sappiano tutti!
Quasi tutte le donne in menopausa vivono momenti come questo più volte nel corso della giornata. Per la precisione le vampate di calore, uno dei segni più chiari dell’arrivo della menopausa, interessano l’80% delle donne.
Si manifestano come una improvvisa sensazione di calore nella parte alta del corpo, accompagnata da abbondante sudorazione e arrossamento della pelle; possono comparire anche tachicardia e un sentimento di ansia. Seguite poi (e non è meno spiacevole) da freddo intenso, brividi, spossatezza.
Cosa causa le vampate in menopausa?
È tutta colpa della carenza di estrogeni che caratterizza la menopausa.
Ma facciamo un passo indietro e chiediamoci anzitutto: come fa l’organismo a regolare la propria temperatura? Il nostro corpo infatti è in grado di mantenere stabile la propria temperatura indipendentemente (entro certi limiti, ovviamente) dalle condizioni esterne. Il centro della termoregolazione si trova nell’ipotalamo, un piccolo concentrato di neuroni situato nel centro del cervello. Qui arrivano i segnali provenienti dai termorecettori sparsi in tutto il corpo: l’ipotalamo li analizza e organizza le reazioni adeguate. Ossia:
- Per abbassare la temperatura corporea, quando si alza troppo, viene attivata la sudorazione e i capillari sanguigni si dilatano, in modo che il calore in eccesso possa venire disperso attraverso la pelle. A causa della vasodilatazione la pelle si arrossa.
- Viceversa per aumentare la temperatura, quando si abbassa troppo, i capillari si restringono, in modo che la pelle disperda meno calore, e compaiono i brividi, perché la contrazione muscolare genera calore. A causa della vasocostrizione la pelle diventa pallida o addirittura bluastra.
Ora, gli ormoni estrogeni hanno una grande influenza sul funzionamento dell’ipotalamo. La loro carenza lo rende molto più sensibile, in modo che piccolissimi aumenti di temperatura sono sufficienti a innescare tutte le suddette reazioni di dispersione del calore.
Quindi un minimo aumento della temperatura esterna può scatenare una vampata. O anche un’emozione intensa, perché anche l’adrenalina causa vasodilatazione. Ma spesso, a causa dello stato di alterazione e “confusione” dell’ipotalamo, le vampate si presentano senza causa apparente, in qualunque momento della giornata. E anche durante il sonno, disturbandolo e spezzandolo: il che naturalmente genera poi stanchezza, irritabilità, instabilità emotiva e difficoltà di memoria e di concentrazione.
Quanto tempo durano le vampate?
Le vampate caratterizzano il periodo iniziale della menopausa, e spesso anche della premenopausa, e hanno una durata limitata nel tempo. Quanto limitata però è estremamente variabile: possono essere pochi mesi o ben più di dieci anni. Da cosa dipende?
Anzitutto dall’etnia. Secondo gli studi, nelle donne di etnia bianca la durata media delle vampate è di circa 7 anni. Le asiatiche sono quelle in cui le vampate durano meno (in media 5 anni o poco più) e sono anche meno frequenti, mentre nelle afroamericane la durata media arriva ai 10 anni. Sembra che queste differenze etniche siano legate a fattori genetici, ma anche l’alimentazione potrebbe giocare un ruolo: in particolare il fatto che in Estremo Oriente la dieta è ricca di alimenti dall’azione fitoestrogenica come la soia.
In secondo luogo, purtroppo, più presto cominciano le vampate e più a lungo dureranno. Tipicamente iniziano a manifestarsi circa due anni prima della cessazione completa del ciclo mestruale, nel momento in cui la produzione di estrogeni da parte delle ovaie diminuisce. Alcune donne però cominciano a sperimentarle ancor prima, mentre altre solo dopo che le mestruazioni sono scomparse del tutto. Il motivo di questo non è ben chiaro, così come non sappiamo esattamente perché alcune donne abbiano vampate molto frequenti e intense e altre invece non ne soffrano mai. Probabilmente quello che cambia è la sensibilità del sistema nervoso alle modificazioni ormonali. Così come è diversa la risposta degli altri organi e tessuti: alcune donne risentono maggiormente a livello scheletrico o articolare, altre urogenitale, per altre ancora i disturbi più importanti sono quelli emotivi.
Come si possono alleviare le vampate in menopausa?
Ci sono poi alcuni fattori legati allo stile di vita che possono influenzare le vampate. Fumo, caffè, alcolici e cibi speziati possono scatenarne una e quindi andrebbero evitati. Alti livelli di stress possono sia peggiorare le vampate che farle durare più a lungo. Anche un’alimentazione troppo ricca di proteine animali e grassi saturi può favorire l’insorgenza di vampate più severe.
D’altro canto, un’alimentazione sana e un po’ di attività fisica possono aiutare a tenerle sotto controllo. E la corretta integrazione naturale può essere di grande aiuto!
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