TERRORI NOTTURNI DEI BAMBINI: COSA SONO, COSA FARE

Hai mai sentito parlare di terrori notturni? Sono un fenomeno piuttosto frequente tra i bambini piccoli, che spesso spaventa i genitori ma che in realtà non deve destare preoccupazione. Approfondiamo l’argomento.

Incubi o terrori notturni?

Se hai un figlio piccolo ti sarà sicuramente capitato di sentirlo agitarsi, parlare o urlare durante la notte. Tendiamo a pensare che si tratti di incubi, ma non sempre è così.

I terrori notturni sono un fenomeno che spesso spaventa i genitori. Nel bel mezzo della notte il bambino comincia a lamentarsi, a piangere, a urlare, a volte anche tremando e sudando. Sembra sveglio, spesso si mette anche seduto o addirittura si alza in piedi; ma non risponde alle domande, non interagisce con i genitori e nemmeno li riconosce, non si riesce a capire il motivo del suo comportamento e soprattutto non è possibile in nessun modo consolarlo. Il tutto può durare anche 20 minuti, dopodiché torna a dormire tranquillo. Al risveglio non ricorderà nulla.

In realtà durante i terrori notturni il bambino non è sveglio, ma si trova in una fase di sonno profondo. Si tratta infatti di un disturbo del sonno, piuttosto frequente, le cui cause non sono ben note; può manifestarsi a partire dai 12-18 mesi di età e scompare senza ripercussioni con la crescita.

Nonostante l’apparenza drammatica, i terrori notturni sono considerati fenomeni fisiologici e non devono destare preoccupazione. Il modo migliore per affrontarli è non fare nulla, se non assicurarsi che il bimbo non si faccia male. Meglio non interagire e non cercare di svegliarlo: si rischierebbe solo di aumentare la sua agitazione e prolungare l’episodio.

terrori notturni

Completamente diverso è il caso degli incubi. Quando un “brutto sogno” lo fa svegliare di colpo, il bambino appare sì spaventato, ma è ben cosciente e capace di interagire con i genitori; di norma anzi cerca attivamente il loro conforto. E al mattino ricorderà l’accaduto e magari sarà anche in grado di raccontare il sogno che l’ha spaventato.

Gli incubi compaiono in genere tra i 2 e i 3 anni. Segnalano che il bambino sta vivendo qualche tipo di frustrazione, difficoltà o paura; a volte legate semplicemente a un’esperienza fatta durante il giorno, altre volte invece a dinamiche psicologiche più profonde. Nel primo caso, per esempio, il bambino potrebbe sognare un orso che lo spaventa perché la sera prima una fiaba sugli orsi lo ha impressionato. Nel secondo caso, invece, potrebbe sognare un mostro che lo aggredisce perché magari in quel periodo sta subendo l’aggressività di un adulto di riferimento.

La comparsa sporadica di incubi è un evento normale, che fa parte dello sviluppo di ogni bambino. Anche in questo caso nessuna preoccupazione, dunque. Rassicuriamo il piccolo quando si sveglia, e magari il giorno dopo proponiamogli di disegnare ciò che lo ha spaventato: in questo modo lo elaborerà più facilmente.

Se però i brutti sogni diventano ricorrenti potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo dell’infanzia, che aiuterà ad andare a fondo delle difficoltà che il piccolo sta manifestando.

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