UNA DIETA PER IL CERVELLO

Una dieta per il cervello? Esiste, e il nome dice tutto: è la dieta MIND!
In questo articolo scopriamo tutte le caratteristiche della dieta studiata appositamente per proteggere il cervello dall’invecchiamento e prevenire le malattie neurodegenerative.

MIND è l’acronimo di Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay, che potremmo tradurre con “dieta mediterranea-DASH per rallentare i processi neurodegenerativi”. Si tratta infatti di uno schema alimentare che combina alcune caratteristiche di due diete ben note per i loro benefici sulla salute: la dieta mediterranea e la DASH.

Quest’ultima, il cui nome significa “approcci dietetici contro l’ipertensione LINK” (Dietary Approaches to Stop Hypertension), è nata negli Stati Uniti negli anni ’90 con lo scopo di ridurre la pressione arteriosa elevata, importante fattore di rischio cardiovascolare, e una delle sue caratteristiche distintive è il bassissimo contenuto di sodio.

Sia la dieta mediterranea che la DASH sono considerate approcci alimentari estremamente salutari, e molte ricerche hanno evidenziato che sono in grado di ridurre il rischio di diabete e malattie cardiovascolari come infarto e ictus. In alcuni studi queste due diete si sono dimostrate capaci di proteggere anche contro le malattie neurodegenerative.

Partendo dunque da questi famosi schemi alimentari, ed aggiungendo le conoscenze accumulate in anni di ricerca riguardo agli effetti dei diversi nutrienti sulle funzioni cerebrali, la dottoressa Morris e colleghi della Ruth University di Chicago hanno sviluppato nei primi anni 2000 una dieta finalizzata specificamente a proteggere il cervello dai processi degenerativi legati all’invecchiamento.

Dieta MIND: le basi

La dieta MIND si basa sulla nozione che alcuni gruppi alimentari sono particolarmente salutari per il cervello, mentre altri particolarmente dannosi. Ovviamente il consumo dei primi viene incoraggiato, mentre quello dei secondi dovrebbe essere limitato il più possibile.

Gli amici del cervello

Secondo gli ideatori della dieta MIND, i cibi amici del cervello sono dieci:

  1. vegetali a foglia (spinaci, cavoli, insalate…)
  2. altri ortaggi
  3. frutta secca (noci, mandorle…)
  4. frutti di bosco (fragole, mirtilli, more, lamponi, ribes…)
  5. legumi
  6. cereali integrali (sia in chicco che in forma di farina integrale per pasta e pane)
  7. pesce
  8. pollame
  9. olio d’oliva
  10. vino.

Questi alimenti sono ricchi di sostanze dall’azione antiossidante e antinfiammatoria, e proteggono dunque l’organismo dagli effetti nocivi dello stress ossidativo e dell’infiammazione non controllata. Il cervello, in particolare, è specialmente sensibile ai danni che lo stress ossidativo causa a livello cellulare. Di recente, infatti, i ricercatori cominciano a prendere in considerazione il controllo dello stress ossidativo e dell’infiammazione come strategia per la prevenzione e la cura del morbo di Alzheimer.

Si pensa che gli antiossidanti e le vitamine di cui la dieta MIND è ricca possano anche ridurre la formazione di proteine beta-amiloidi. Queste sostanze, naturalmente presenti nell’organismo, possono accumularsi nel cervello formando placche che ostacolano la comunicazione tra neuroni e arrivano fino a causarne la morte. L’abbondanza di placche beta-amiloidi nel cervello è infatti considerata una delle cause (anche se non l’unica) della malattia di Alzheimer.

Al contrario di altre diete, che incoraggiano il consumo di ogni tipo di frutta, la dieta MIND pone l’accento solo sui frutti di bosco. Infatti, se la frutta in generale ha molte proprietà salutari, solo il consumo di frutti di bosco è associato, negli studi scientifici, a un miglioramento delle funzioni cognitive. Può suonare sorprendente, ma sembra proprio che fragole e mirtilli siano tra i più potenti protettori del cervello!

dieta per il cervello

I nemici del cervello

Arrivando poi agli alimenti nocivi per il cervello, questi sono cinque:

  1. carni rosse
  2. burro
  3. formaggi
  4. dolci
  5. cibi fritti e fast food.

Il motivo per evitare questi alimenti è principalmente il loro elevato contenuto di grassi saturi e trans. I grassi di tipo trans sono ben riconosciuti come dannosi per la salute, e il loro consumo è associato in maniera evidente con svariate malattie, tra cui quelle cardiache e l’Alzheimer.

La ricerca sui grassi saturi invece ha dato risultati più incerti, e i loro effetti sulla salute sono tuttora oggetto di dibattito. I dati disponibili, comunque, suggeriscono che un elevato consumo di questi grassi sia dannoso per il cervello.

Dieta MIND in pratica

Seguire la dieta MIND è molto semplice: basta basare la propria alimentazione sui 10 cibi consigliati, ed evitare il più possibile i cinque sconsigliati.

Più nello specifico, gli esperti consigliano di consumare ogni giorno almeno tre porzioni di cereali integrali, una di vegetali a foglia e una di altri ortaggi. Questi sono gli alimenti da portare in tavola a ogni pasto.

Per quanto riguarda le fonti proteiche, quella principale sono i legumi (da consumare un giorno sì e un giorno no), seguiti dal pollame (due volte alla settimana) e dal pesce (una volta alla settimana). Al contrario le carni rosse e i formaggi andrebbero limitati a meno di una volta alla settimana, così come i cibi da fast food e più in generale tutte le fritture.

La frutta secca ha un ruolo di primo piano: è consigliato consumarla ogni giorno, ad esempio come spuntino. I frutti di bosco almeno due volte alla settimana. Al contrario qualsiasi tipo di dolce dovrebbe essere limitato il più possibile (meno di una volta alla settimana).

Il condimento principale dovrebbe essere l’olio di oliva, mentre il burro va limitato a meno di un cucchiaino al giorno. Infine, è consigliato bere un bicchiere di vino al giorno.

La dieta MIND funziona: le conferme scientifiche

La dieta MIND è relativamente giovane, dunque non stupisce che gli studi scientifici che la riguardano siano ancora pochi. I risultati ottenuti finora però sono davvero incoraggianti.

In un primo studio sono state analizzate le abitudini alimentari di quasi 1.000 anziani, misurando quanto si avvicinassero o allontanassero dalla dieta MIND. Rispetto ai soggetti con un’alimentazione più lontana da quella consigliata, le persone che seguivano più rigorosamente la dieta MIND si sono ammalate di Alzheimer la metà! Ma—risultato forse ancora più interessante—anche solo una moderata adesione a questo regime alimentare ha ridotto il rischio di Alzheimer di ben un terzo.

Un secondo studio, condotto anche in questo caso su persone anziane, ha trovato che maggiore era l’aderenza alla dieta MIND e migliori erano la memoria e la capacità di pensiero.

Una ricerca recentissima, infine, si è concentrata sulla relazione tra dieta MIND e sonno, scoprendo che questo approccio alimentare è in grado anche di migliorare la qualità del riposo!

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