L’endometriosi è considerata una malattia multifattoriale, che cioè non ha una singola causa ben precisa bensì diversi fattori che contribuiscono al suo sviluppo. Tra le cause dell’endometriosi, l’attenzione della comunità scientifica si sta concentrando sulle alterazioni del microbiota. Il che apre la strada all’utilizzo dei probiotici per la prevenzione e il controllo di questa malattia.
L’endometriosi è una patologia in parte ancora misteriosa. Non è del tutto chiaro come e perché cellule dell’endometrio riescano a raggiungere altre parti del corpo, e poi ad attecchire e a moltiplicarsi, originando quelle formazioni di “endometrio ectopico” che caratterizzano la malattia.
L’ipotesi più accreditata è quella della mestruazione retrograda. Si pensa cioè che residui di flusso mestruale (che oltre al sangue contiene anche l’endometrio sfaldato), invece di uscire attraverso la vagina, risalgano le tube e raggiungano la cavità addominale. Episodi di questo tipo accadono probabilmente al 90% delle donne, e tuttavia solo poche di queste sviluppano endometriosi: nella maggior parte dei casi infatti il sistema immunitario elimina i residui.
Si è visto però che nelle donne che soffrono di endometriosi il funzionamento del sistema immunitario è alterato. Da un lato le “cellule spazzino” non fanno bene il loro dovere: non eliminano tutti i residui mestruali. Dall’altro lato c’è un’infiammazione eccessiva, e questa infiammazione stimola l’impianto delle cellule endometriali, la loro proliferazione e interazione reciproca, fino a formare piccole porzioni di tessuto endometriale completo.
A questo punto c’è un’altra domanda da porsi: quali sono le cause della disfunzione immunitaria che si osserva nell’endometriosi?
Il ruolo del microbiota tra le cause dell’endometriosi
È qui che entra in gioco il microbiota. I batteri sono in continuo dialogo con le nostre difese immunitarie, e hanno la capacità di scatenare risposte diverse (o di non scatenarne affatto). Questo vale sia per il microbiota intestinale che per quello vaginale: batteri considerati pericolosi, ad esempio, fanno reagire il sistema immunitario, che si attiva per eliminarli; e la prima reazione di difesa è l’infiammazione. Al contrario batteri considerati innocui non provocano reazioni “bellicose”, e anzi possono indurre l’organismo a diminuire il proprio livello di infiammazione.
Ebbene, si è visto che il microbiota intestinale e genitale delle donne che soffrono di endometriosi è più ricco di un particolare tipo di batteri, i Proteobacteria, rispetto alle donne che non ne soffrono. Uno studio fondamentale ha dimostrato inoltre che nei soggetti con endometriosi il sangue mestruale contiene elevate concentrazioni di Escherichia coli (un Proteobacteria, normale componente del microbiota umano ma ben noto per poter anche scatenare infezioni intestinali e urinarie).
Guarda caso, i Proteobacteria sono proprio tra i microrganismi che il nostro corpo considera potenzialmente pericolosi, e che quindi lo mettono in allarme! Questi batteri scatenano una risposta infiammatoria, e in studi su animali si è visto che la presenza di loro frammenti nella cavità addominale (insieme a cellule di endometrio) stimola la progressione delle formazioni endometriosiche.
Dunque in sintesi, secondo questa ipotesi sulle cause dell’endometriosi, accade che:
- il microbiota intestinale e vaginale alterato ospita livelli eccessivi di batteri potenzialmente patogeni, come Escherichia coli e simili
- questi a loro volta stimolano una reazione infiammatoria, e
- l’infiammazione promuove la formazione di endometrio ectopico a partire dalle cellule endometriali che hanno raggiunto gli organi addominali tramite la mestruazione retrograda.

Endometriosi, l’utilità dei probiotici
I probiotici sono “microrganismi amici” capaci di mantenere o ripristinare l’equilibrio del microbiota, contrastando i batteri patogeni e favorendo la crescita di quelli favorevoli per la salute. E microbiota equilibrato significa anche risposte immunitarie equilibrate.
Da quanto detto fin qui, quindi, risulta chiaro che i probiotici possono essere utili per:
- prevenire l’endometriosi
- contrastarne il peggioramento in chi già ne soffre.
Ma possono aiutare anche a tenerne sotto controllo i sintomi. Perché?
Abbiamo parlato di infiammazione come una delle cause dell’endometriosi. Ma, una volta che l’endometriosi si è stabilita, è sempre l’infiammazione a scatenarne i sintomi.
Il dolore tipico di questa malattia, infatti, è dovuto al fatto che l’endometrio ectopico si comporta come quello che si trova nell’utero: ogni mese si sfalda e va incontro a sanguinamento. E la presenza di sangue all’interno dei tessuti è un potentissimo stimolo infiammatorio. Ridurre l’infiammazione significa quindi anche ridurre il dolore dell’endometriosi.
Ad oggi sono stati effettuati due studi scientifici, da cui si è visto che in caso di endometriosi l’assunzione di probiotici è in grado di diminuire la dismenorrea, altri eventuali dolori associati alle mestruazioni, e anche il dolore generalizzato, non associato alle mestruazioni, che può comparire quando la malattia progredisce.
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