IPERTENSIONE, GLI INTEGRATORI UTILI – PRIMA PARTE

Gli integratori naturali possono essere un valido aiuto in caso di ipertensione. Vediamo quali sono i più efficaci.

La terapia farmacologica dell’ipertensione è spesso impegnativa. Solo 4 persone su 10 riescono ad ottenere valori ottimali della pressione con un singolo medicinale: per tutti gli altri occorre la combinazione di due o anche tre farmaci diversi. E naturalmente il rischio di effetti collaterali si moltiplica. I farmaci antiipertensivi possono infatti causare stanchezza, mal di testa, vertigini, tosse, disturbi gastrointestinali, dolori muscolari, iperglicemia, fino all’insufficienza renale.

Questo, ovviamente, non significa che sia meglio non assumere farmaci e tenersi la pressione alta. Nonostante non dia sintomi, infatti, questa condizione danneggia silenziosamente l’organismo, e col passare del tempo può portare a gravi malattie, cardiache e non solo (leggi qui cosa rischi se hai la pressione alta).

La prima cosa da fare quando si scopre di soffrire di ipertensione è rivedere il proprio stile di vita e la propria alimentazione. Con le opportune modifiche si riescono a ottenere miglioramenti tali che i farmaci potrebbero non essere più necessari.

Come secondo step prima dei medicinali ci sono gli integratori naturali contro l’ipertensione, utilizzati singolarmente o in combinazione. Gli integratori non presentano gli effetti collaterali dei farmaci e possono essere sufficienti per risolvere la situazione, oppure si può affiancarli ai medicinali quando questi non bastano per un controllo ottimale della pressione.

Ma quali integratori?

In questo articolo ne vediamo tre la cui efficacia contro l’ipertensione è scientificamente provata.

AGLIO

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L’aglio ha una lunga tradizione d’uso non solo in cucina ma anche a scopo medicinale. Gli antichi Greci e Romani, per esempio, lo utilizzavano per aumentare l’energia, ridurre la fatica e rinforzare il corpo contro le infezioni, mentre nella Medicina Tradizionale Cinese veniva consigliato in caso di disturbi respiratori o gastrointestinali. In tempi più moderni è stata dimostrata la sua utilità anche per salvaguardare la salute cardiovascolare, tanto che oggi l’estratto di aglio è uno degli integratori più utilizzati in caso di ipertensione.

Sono stati condotti parecchi studi scientifici per valutare la sua efficacia. Una revisione pubblicata nel 2016 ha messo insieme i risultati di ben 20 differenti studi (per un totale di quasi 1.000 partecipanti) che avevano analizzato l’effetto dell’aglio sulla pressione. La conclusione è stata che nelle persone ipertese l’estratto di aglio, in media, riduce la pressione massima di circa 9 punti e la minima di circa 6 punti (trattandosi di valori medi, ogni singola persona può ottenere risultati migliori o peggiori di questi). Una riduzione della pressione più ridotta si osserva anche nei soggetti normotesi.

È stato dimostrato anche in che modo l’aglio riduce la pressione. I responsabili sono i suoi principi attivi contenenti zolfo, che sono almeno un centinaio, tra cui l’allicina (e purtroppo sono anche i colpevoli del forte odore assunto dal respiro e dalla pelle quando si consuma questo ortaggio). Questi composti aumentano i livelli sanguigni di monossido di azoto e acido solfidrico, entrambe sostanze ad azione vasodilatatrice, e di contro riducono la produzione di endotelina e angiotensina 2, ormoni che invece fanno aumentare la pressione sanguigna.

Oltre ad abbassare la pressione, l’aglio è anche in grado di ridurre (in modo modesto) i livelli di colesterolo e di infiammazione, in questo modo diminuendo ulteriormente il rischio cardiovascolare. In aggiunta stimola le difese immunitarie e può essere d’aiuto per prevenire e combattere le infezioni, anche quelle respiratorie durante la stagione invernale.

Gli effetti collaterali non sono gravi ma sono possibili. Alcune persone (circa un terzo di quelle che hanno partecipato agli studi scientifici) hanno difficoltà a digerire l’aglio, che in questi casi può provocare eruttazioni, flatulenze e reflusso gastroesofageo. Di solito questi effetti scompaiono dopo poche settimane di assunzione.

Da segnalare possibili interazioni con farmaci anticoagulanti, antidiabetici, antinfiammatori e antiretrovirali: in questi casi, prima di assumere integratori di aglio è bene consultare il medico. Ma senza eccessivi allarmismi, dal momento che gli studi più recenti sottolineano che il rischio di interazione tra aglio e farmaci è basso.

OMEGA-3

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Gli omega-3 sono un altro tra gli integratori più utilizzati contro l’ipertensione, nonché uno degli integratori scientificamente più studiati in generale. Sono davvero molti gli studi che hanno analizzato l’effetto di questi grassi buoni sulla pressione. Tutte le ricerche concordano sul fatto gli omega-3 sono in grado di abbassare la pressione; su quanto la abbassino, però, i dati sono discordanti. I risultati più ottimisti parlano di 5,5 punti in meno per la pressione massima e 3,5 per la minima, ma in altri casi i miglioramenti sono stati molto più ridotti.

Un aspetto interessante è che gli omega-3 contribuiscono ad abbassare la pressione attraverso molti meccanismi d’azione diversi, che in parte si sovrappongono a quelli dell’aglio ma in parte no: combinare insieme questi due integratori può quindi essere una strategia interessante.

Gli omega-3 infatti aumentano i livelli di monossido di azoto, come l’aglio, ma influenzano anche il cuore (rallentando il battito e aumentando la gittata, cioè il volume di sangue che il cuore è in grado di pompare) e i muscoli che rivestono le arterie (promuovendone il rilassamento).

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TÈ VERDE

Il tè verde è famoso per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, attribuite a una famiglia di sostanze di cui è ricco: le catechine. Questo è uno dei motivi per cui il tè verde può contribuire a proteggere l’apparato cardiovascolare: l’infiammazione è infatti il meccanismo silenzioso che sta alla base dell’aterosclerosi, cioè l’indurimento delle arterie a causa dell’accumulo di placche sulle loro pareti.

Ma le catechine sono anche in grado di abbassare la pressione arteriosa.

Anche in questo caso gli studi scientifici in proposito sono parecchi. La revisione più recente ne ha presi in considerazione 24, per un totale di ben 1.500 partecipanti, concludendo che l’assunzione di tè verde, in forma di bevanda oppure di integratori, può essere d’aiuto in caso di ipertensione, abbassando la pressione sia massima che minima di circa 2 punti (in media).

L’effetto non è eclatante, ma è comunque un motivo in più per inserire questa bevanda, che ha tante proprietà salutari, tra le proprie abitudini quotidiane.

Continua a leggere: Ipertensione, gli integratori utili (2^ parte)

Fonti scientifiche:

Ried, K. (2016). Garlic lowers blood pressure in hypertensive individuals, regulates serum cholesterol, and stimulates immunity: an updated meta-analysis and review. The Journal of nutrition146(2), 389S-396S.

Brosolo, G., Da Porto, A., Marcante, S., Picci, A., Capilupi, F., Capilupi, P., … & Sechi, L. A. (2023). Omega-3 fatty acids in arterial hypertension: iS there any good news?. International journal of molecular sciences24(11), 9520.

Xu, R., Yang, K., Ding, J., & Chen, G. (2020). Effect of green tea supplementation on blood pressure: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Medicine99(6), e19047.

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