Molte donne sanno per esperienza diretta che esiste una correlazione tra sonno e ciclo mestruale. Ma in che modo il ciclo mestruale influenza il sonno? E con quali conseguenze? Ne parliamo in questo articolo.
L’insonnia è donna
L’esperienza comune, confermata da numerosi studi scientifici, è chiara: le donne sono particolarmente soggette all’insonnia. Infatti si stima che, per ogni uomo che soffre di disturbi del sonno, le donne che ne soffrono siano almeno due.
Perché? Le ragioni sono complesse, ma senza dubbio un fattore importante è rappresentato dalle fluttuazioni ormonali a cui le donne vanno incontro a causa del ciclo mestruale. Infatti la ricerca indica che, per le donne, è proprio con l’arrivo delle prime mestruazioni che il rischio di insonnia diventa elevato. Questo perché gli ormoni sessuali – progesterone ed estrogeni in primis – influenzano non solo le funzioni riproduttive ma anche il sonno. Vediamo come.
Ritmi circadiani
Le funzioni fisiologiche del nostro organismo seguono i cosiddetti ritmi circadiani, cioè cambiano ciclicamente con un periodo di circa 24 ore. L’esempio più evidente è l’alternarsi di sonno e veglia, ma anche la produzione di molti ormoni cambia ciclicamente nel corso delle 24 ore.
Questa periodicità è regolata dall’alternanza di luce e buio. Una parte del nostro cervello, chiamata nucleo soprachiasmatico, ha infatti la funzione di sincronizzare il nostro orologio interno con il ritmo giorno/notte. Il nucleo soprachiasmatico riceve gli stimoli luminosi direttamente dalla retina e, quando comincia a fare buio, trasmette alla ghiandola pineale il comando di produrre melatonina. La melatonina a sua volta crea nell’organismo tutti quei cambiamenti che inducono il sonno, tra cui uno dei più importanti è l’abbassamento della temperatura corporea.
Sonno e ciclo mestruale: il ruolo degli ormoni
Ora, una ventina di anni fa gli scienziati hanno fatto una scoperta sorprendente: i neuroni che costituiscono il nucleo soprachiasmatico possiedono recettori per estrogeni e progesterone. Questo significa che gli ormoni sessuali sono in grado di interagire in maniera diretta con la centralina che regola i nostri ritmi circadiani, influenzandone il funzionamento. E, dunque, nel corso del mese il sonno può cambiare in risposta ai diversi livelli di ormoni che caratterizzano le differenti fasi del ciclo mestruale .
In aggiunta a questa interazione diretta a livello cerebrale, gli ormoni sessuali influenzano il sonno anche in modo indiretto: ad esempio modificando la temperatura corporea, la quale a sua volta ha uno stretto collegamento con il ritmo sonno/veglia.
La temperatura corporea, infatti, oscilla di circa 1°C nel corso della giornata: raggiunge il massimo tra le ore 18 e le 20, dopodiché comincia bruscamente a diminuire, e questo è per il nostro organismo uno dei più potenti segnali che è ora di dormire. Durante la notte poi la temperatura resta bassa, facilitando il sonno.
Sonno e ciclo mestruale: cosa succede in pratica
Ma la temperatura corporea cambia anche durante il ciclo mestruale, influenzata dagli ormoni sessuali: il progesterone che tende ad alzarla, e gli estrogeni che al contrario la abbassano.
La conseguenza? Nella fase finale del ciclo, quando i livelli di estrogeni sono bassi e il progesterone elevato, la temperatura risulta leggermente più alta durante tutta la giornata, ma specialmente di notte. Questa è una delle ragioni per cui molte donne hanno difficoltà a dormire nel periodo premestruale e durante i primi giorni di mestruazioni.
Inoltre una bassa temperatura notturna facilita il sonno di tipo REM, quello in cui si fanno i sogni più vividi. E infatti gli studi confermano che, nella seconda parte del ciclo, le donne sperimentano meno sonno REM rispetto alla prima parte.
Le funzioni del sonno REM non sono ancora state del tutto chiarite, ma si pensa che aiuti a consolidare l’apprendimento che si è verificato durante la giornata, e inoltre una sua carenza può determinare minori capacità di far fronte a situazioni stressanti e un maggior rischio di soffrire di emicrania. Tutte condizioni a cui le donne possono andare incontro più facilmente nel periodo premestruale.
Sindrome premestruale e sonno
Nelle donne che soffrono di sindrome premestruale severa, i fisiologici disturbi del sonno che possono comparire nella seconda parte del ciclo mestruale sono ulteriormente amplificati. Questo per almeno due motivi.
Anzitutto, durante la fase premestruale, in queste pazienti la temperatura corporea notturna si abbassa ancor meno, fattore che rende il sonno particolarmente problematico. Inoltre, nella seconda parte del ciclo, le donne che soffrono di sindrome premestruale producono meno melatonina rispetto alle donne che non ne soffrono, e tendono a produrla più presto nella giornata.
Questo causa un’alterazione dei ritmi circadiani che può causare disturbi non solo del sonno ma anche dell’umore. A questo proposito, è molto significativa l’osservazione che chi soffre di sindrome premestruale mostra un profilo di melatonina molto simile a quello che si osserva nei soggetti depressi. Secondo alcune ipotesi, addirittura, potrebbe essere proprio questa alterata produzione di melatonina a scatenare la maggior parte dei sintomi della sindrome premestruale!
Sonno e ciclo mestruale: una relazione a due sensi
Fin qui abbiamo analizzato in che modo il ciclo mestruale influenza il sonno, ma la relazione vale anche al contrario: il sonno influenza il ciclo mestruale.
Gli studi infatti dimostrano che lo sfasamento dei bioritmi determinato da alterazioni del riposo – ad esempio nelle donne che lavorano a turni – può peggiorare la sindrome premestruale, causare irregolarità mestruali e cicli più lunghi, fino ad arrivare a ridurre la fertilità.
Concludendo
Data l’importanza che il sonno ha per la nostra salute, prendersi cura di questo aspetto della nostra vita è fondamentale. Con un po’ di attenzione e qualche modifica alle nostre abitudini possiamo fare molto per migliorare la qualità del sonno.
Un grande aiuto può arrivare anche dai rimedi naturali.
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