MALATTIA DI LYME, I RIMEDI NATURALI COADIUVANTI

Cos’è la malattia di Lyme, quali sono i suoi sintomi e le sue complicanze, quali rimedi naturali possono essere d’aiuto.

La malattia di Lyme, o borreliosi di Lyme, è la più frequente malattia trasmessa dalle zecche. È un’infezione batterica causata dalla Borrelia, un germe appartenente alla famiglia delle spirochete (il nome spirochete deriva della loro bizzarra forma a spirale).

La zecca acquisisce la Borrelia tipicamente dai piccoli roditori, su cui si nutre nelle prime fasi della vita (larva e ninfa) e che rappresentano il principale serbatoio di questo batterio. Nelle zone endemiche, la proporzione di zecche infettate da Borrelia può andare dal 20% al 40%.

La trasmissione del batterio a un ospite successivo non avviene sempre, anche se la zecca è infetta. La probabilità aumenta quanto più tempo la zecca rimane attaccata all’ospite (se non la stacchiamo, prima che se ne vada da sola può passare anche una settimana) oppure se rigurgita, ad esempio perché nel tentativo di staccarla è stata schiacciata o abbiamo utilizzato olio, alcol o acetone. E anche nel caso in cui la Borrelia entri nel nostro sangue non è detto che ci ammaliamo: il batterio infatti deve adattarsi ad un ambiente – il nostro corpo – molto diverso da quello da cui arriva – la zecca. Ecco perché, dopo il morso di una zecca, solo poche persone sviluppano la malattia di Lyme.

Ad ogni modo il modo migliore per prevenire la malattia di Lyme resta quello di evitare il morso delle zecche: a questo scopo è utile, quando si frequentano prati e boschi, indossare pantaloni lunghi infilati nei calzini, e usare un repellente. Appena rientrati a casa, controllare bene tutto il corpo: le zecche passano facilmente inosservate perché il loro morso è indolore, e inoltre quelle che attaccano l’uomo sono spesso ninfe e quindi estremamente piccole. E, nel caso in cui ne troviamo una sulla pelle, rimuoverla il prima possibile: si può utilizzare l’apposita pinzetta o semplicemente le dita, avendo cura di afferrare la zecca il più possibile vicino alla pelle, senza schiacciarne il corpo, ed estrarla con un movimento rotatorio.

Sintomi della malattia di Lyme

Il primo e più distintivo sintomo della malattia di Lyme è una particolare eruzione cutanea definita “eritema migrante” che compare, dopo pochi giorni fino anche a un mese dopo, nel punto in cui si è stati morsi dalla zecca. L’eritema migrante consiste in una macchia rossa che nel tempo si allarga e assume una forma ad anello o a bersaglio; può provocare prurito o bruciore oppure no, e se non curata può persistere per mesi. È il risultato del proliferare di Borrelia nel derma intorno al morso della zecca. Bisogna sottolineare, però, che in circa la metà dei casi questa eruzione non si presenta.

Giorni o settimane dopo l’eritema, se il batterio si diffonde nell’organismo, possono comparire sintomi sistemici, di cui i più comuni sono stanchezza, febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, eritemi migranti in altre parti del corpo. Questi sintomi possono durare per settimane, dopodiché in genere scompaiono da soli. Più rari ma più gravi sono i sintomi a carico del sistema nervoso (nevralgie, meningite, paralisi dei nervi facciali) e del cuore (aritmie, pericardite, miocardite).

Se questa fase iniziale della malattia non viene trattata, spesso mesi o anni dopo si sviluppano altri problemi. Il più comune è l’artrite, che tipicamente colpisce il ginocchio. Può svilupparsi una malattia della pelle nota come acrodermatite cronica atrofica. In alcuni casi si verificano gravi danni al sistema nervoso.

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Malattia di Lyme persistente

Essendo un’infezione batterica, la malattia di Lyme si cura con una terapia antibiotica, che nella grande maggioranza dei casi è efficace (e tanto più quanto prima viene effettuata). Purtroppo però alcune persone sviluppano sintomi di lungo periodo nonostante un trattamento corretto. Si tratta in genere di spossatezza, dolori muscolari e problemi cognitivi (difficoltà di memoria, annebbiamento mentale), che possono ripercuotersi duramente sulla quotidianità del paziente.

I medici non sanno ancora con certezza cosa causi questi sintomi cronici, ed avanzano diverse ipotesi (che non si escludono a vicenda). Una prima possibilità è che gli antibiotici non abbiano eradicato completamente la Borrelia dall’organismo. Questo batterio infatti può formare biofilm oppure mutare la sua forma da spirochete (a spirale) a forma tonda, detta anche ciste: sia i biofilm che le cisti sono forme dormienti e molto resistenti agli antibiotici, e una volta cessata la terapia sono capaci di riattivarsi trasformandosi di nuovo in spirochete. In questi casi tipicamente l’antibioticoterapia provoca un temporaneo miglioramento dei sintomi, che però si ripresentano nel giro di qualche settimana, non appena le spirochete ricominciano a moltiplicarsi.

Un’altra possibilità è che i sintomi persistenti siano dovuti a una coinfezione, cioè ad altri batteri o virus contratti tramite lo stesso morso di zecca: questi insetti infatti possono trasmettere parecchie altre malattie oltre a quella di Lyme. O, ancora, l’infezione da Borrelia può scatenare una risposta infiammatoria sproporzionata oppure un processo autoimmunitario (l’organismo produce anticorpi che non attaccano solo il batterio ma anche i propri stessi tessuti): in entrambi i casi il risultato è che la disregolazione del sistema immunitario danneggia l’organismo stesso. Un’ultima ipotesi è che i sintomi cronici della malattia di Lyme siano dovuti a danni permanenti causati dalla malattia in determinati organi, probabilmente per colpa di un trattamento tardivo.

Rimedi naturali utili in caso di malattia di Lyme

La terapia della malattia di Lyme richiede l’utilizzo di antibiotici, a volte per periodi molto prolungati e utilizzando cocktail di farmaci. Insieme agli antibiotici, alcuni rimedi naturali possono essere utili coadiuvanti in caso di malattia di Lyme.

Probiotici

L’integrazione di probiotici è indispensabile ogni volta che assumiamo antibiotici, per contrastare l’alterazione del microbiota creata da questi farmaci. Si tratta quindi di rimedi naturali essenziali per chi soffre di malattia di Lyme.

C’è però un problema: i probiotici stessi sono batteri, e quindi anch’essi vengono uccisi dagli antibiotici!

La soluzione è rappresentata dai lieviti probiotici, in particolare il Saccharomyces boulardii: non essendo un batterio, bensì appunto un lievito, questo probiotico è resistente agli antibiotici e può essere utilizzato senza problemi durante l’antibioticoterapia.

NATURAFLORA PLUS contiene Saccharomyces boulardii ad alto dosaggio: ben 4 miliardi per capsula. Consigliamo di iniziare ad assumerlo insieme agli antibiotici (o anche prima, se possibile) al dosaggio di 3 capsule al giorno, una capsula prima di ogni pasto.
Finita la terapia antibiotica sarà bene continuare l’assunzione di NATURAFLORA PLUS ancora per due mesi, riducendo il dosaggio a 2 capsule al giorno: in questo modo anche gli altri ceppi benefici presenti nel probiotico (Bifidobacterium longum, Lactobacillus acidophilus, L. plantarum e L. rhamnosus) entreranno in gioco e potranno ricolonizzare l’intestino.

Coenzima Q10

Il Coenzima Q10 è una sostanza naturalmente presente nell’organismo che gioca un ruolo essenziale nel metabolismo di tutte le nostre cellule, e in particolare nei processi che portano alla produzione di energia. È inoltre un potente antiossidante e contribuisce a regolare le risposte infiammatorie del corpo.

Ci sono indizi che la spossatezza che spesso accompagna la malattia di Lyme sia collegata a una disfunzione dei mitocondri, le strutture cellulari che producono energia. Quando questi non funzionano in modo ottimale la loro resa energetica si abbassa e allo stesso tempo aumenta la produzione di radicali liberi, i quali a loro volta sono in grado di innescare processi infiammatori. A livello muscolare i sintomi tipici di una disfunzione mitocondriale sono debolezza e dolore, mentre a livello cerebrale possono manifestarsi problemi cognitivi.

L’integrazione di CoQ10, già utilizzata per disturbi che presentano una sintomatologia di questo tipo (es. fibromialgia, sindrome da fatica cronica), potrebbe quindi essere tra i rimedi naturali utili anche in caso di malattia di Lyme.

Malattia di Lyme, risorse per i pazienti:
Associazione LYME Italia e Coinfezioni 
Project Lyme (in inglese)

Fonti scientifiche:

Sapi, E., Kasliwala, R. S., Ismail, H., Torres, J. P., Oldakowski, M., Markland, S., … & Goldman, J. E. (2019). The long-term persistence of Borrelia burgdorferi antigens and DNA in the tissues of a patient with Lyme disease. Antibiotics8(4), 183.

Miklossy, J., Kasas, S., Zurn, A. D., McCall, S., Yu, S., & McGeer, P. L. (2008). Persisting atypical and cystic forms of Borrelia burgdorferi and local inflammation in Lyme neuroborreliosis. Journal of neuroinflammation5, 1-18.

Singh, S. K., & Girschick, H. J. (2004). Lyme borreliosis: from infection to autoimmunity. Clinical Microbiology and Infection10(7), 598-614.

Mantle, D., Turton, N., & Hargreaves, I. P. (2022). Lyme Disease: A Role for Coenzyme Q10 Supplementation?. Antioxidants11(4), 667.

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