STITICHEZZA, QUANDO LE FIBRE NON FUNZIONANO

Per la maggior parte delle persone un sufficiente apporto di fibre alimentari è necessario per mantenere regolare l’intestino: quando non mangiamo abbastanza frutta e verdura, ecco che compare la stitichezza. Di conseguenza il primo consiglio che si dà a chi soffre di stipsi è aumentare il consumo di fibre.

Ma non sempre questo consiglio funziona. Alcune persone soffrono di stitichezza cronica nonostante una dieta ricca di fibre. Altre ne aumentano il consumo nel tentativo di regolarizzare l’intestino, ma non hanno nessun beneficio e anzi in alcuni casi la situazione peggiora.

Gli studi scientifici confermano questi dati empirici, ribadendo che non sempre le fibre migliorano la stitichezza, e chiarendo il perché.

E allora, quando le fibre non funzionano, quali possono essere i motivi? E in che modo possiamo contrastare la stitichezza?

1) Il tipo di fibre non è quello corretto.

Come abbiamo visto in questo articolo, esistono diversi tipi di fibre, ciascuno con le sue specifiche caratteristiche e differenti effetti sulla salute. Per quanto riguarda la regolarità intestinale, una recente revisione dei dati scientifici (la più completa e aggiornata condotta fino ad oggi) ci informa che il tipo di fibre più efficace per contrastare la stitichezza è lo psillio, una fibra solubile viscosa. Una volta ingerito, lo psillio assorbe acqua, formando una massa gelatinosa che non viene facilmente fermentata dai batteri intestinali e quindi resta a lungo nel colon, ammorbidendo le feci e facilitandone l’espulsione.

Il dosaggio che si è dimostrato più efficace negli studi clinici è di almeno 5 grammi due volte al dì, da raggiungere gradualmente nel giro di diversi giorni. Gli effetti non sono immediati, possono manifestarsi anche dopo un mese. Possiamo aspettarci che questa integrazione aumenti le evacuazioni di tre alla settimana: un risultato uguale o migliore rispetto ai lassativi osmotici e stimolanti.

Anche fibre solubili ma non viscose come l’inulina contrastano efficacemente la stitichezza. In questo caso il meccanismo d’azione è diverso e si basa sulle loro proprietà prebiotiche, cioè di fungere da nutrimento per i batteri intestinali benefici. Queste fibre scompaiono rapidamente dal lume intestinale perché vengono fermentate con grande facilità, ma proprio grazie alla loro fermentazione influenzano in modo positivo il microbiota e l’ambiente intestinale, portando a un miglioramento della stitichezza. Lo svantaggio è che la fermentazione produce gas e quindi questo genere di fibre spesso provocano molta flatulenza: un effetto collaterale che con lo psillio è decisamente più ridotto.

Fibre poco idrosolubili come la crusca, benché spesso utilizzate per contrastare la stitichezza, hanno un effetto lassativo decisamente inferiore allo psillio. Non assorbono liquidi bensì esercitano sulla mucosa intestinale un effetto irritante che stimola i movimenti intestinali e induce l’intestino, per difendersi, a secernere acqua e ad aumentare la produzione di muco, quindi riescono ugualmente ad ammorbidire le feci. Questo vale per la crusca a grana grossa; quella macinata finemente, al contrario, in alcuni casi può ridurre l’idratazione delle feci, rendendole più dure e quindi peggiorando la situazione.

stitichezza fibre

2) Non beviamo abbastanza.

Le fibre esercitano il loro massimo effetto lassativo quando sono accompagnate da una buona idratazione: si consiglia di bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

3) Il nostro microbiota intestinale è sfavorevole.

La risposta all’integrazione di fibre dipende anche dalla composizione del microbiota intestinale, che influenza l’efficacia dell’intervento. Sembra che una situazione in cui c’è abbondanza di batteri pro-infiammatori e carenza di batteri benefici (disbiosi intestinale) renda le fibre meno efficaci. Addirittura, quando il microbiota contiene una gran quantità di batteri produttori di metano, le fibre possono peggiorare la stitichezza: il metano infatti rallenta il transito intestinale, e la fermentazione delle fibre farebbe aumentare i livelli di questo gas nell’intestino.

In questi casi può essere una buona idea “preparare il terreno” con un buon probiotico prima di iniziare l’integrazione di fibre. I probiotici migliorano il microbiota intestinale, e a quel punto le fibre potrebbero essere più efficaci.

Se stai cercando un probiotico di alta qualità, possiamo aiutarti!

NATURAFLORA PLUS è il probiotico di nuova generazione con i ceppi di microrganismi ad oggi ritenuti più importanti per ripristinare e mantenere l’eubiosi intestinale.
L’unico formulato e testato da un Naturopata con 20 anni di esperienza nell’integrazione per le problematiche intestinali! (chi è Milo Manfredini?)

4) La stitichezza è dovuta a disordini della defecazione.

Come abbiamo visto in questo articolo, la stipsi può essere dovuta a diversi fattori. In alcuni casi le feci transitano normalmente fino all’ultimissima parte dell’intestino (il retto), ma a questo punto la persona non riesce ad evacuarle efficacemente: si parla allora di disordini della defecazione. In questo genere di stitichezza le fibre, pur non essendo del tutto inutili, hanno però un’utilità limitata; gli studi dimostrano che l’intervento più efficace è la rieducazione neuromuscolare tramite biofeedback.

Concludendo

Le fibre alimentari sono spesso utili per contrastare la stitichezza, anche se non sempre. Può essere una buona idea provarle come primo intervento, per poi rivolgersi al medico per fare maggiori accertamenti nel caso non dessero benefici.

Assumere un integratore di fibre (es. psillio), comunque, non può esimerci dal mangiare verdura e frutta in abbondanza. Questi alimenti infatti contengono, oltre alle fibre, molti altri nutrienti fondamentali per la nostra salute, e utili anche per contrastare la stessa stitichezza.

Se soffri di stipsi, possiamo aiutarti!

Se stai soffrendo per un’alterazione occasionale del transito, come può spesso accadere in un periodo di forte stress, in occasione di un viaggio o di un cambiamento nell’alimentazione o nelle abitudini quotidiane, ti consigliamo NATURAFLORA FAST. Questo integratore a formula rapida (solo 6 giorni di assunzione) ti aiuta velocemente a regolarizzare l’intestino e ad eliminare i gas in eccesso. Azione molto delicata, non contiene lassativi e non provoca diarrea!

Se hai bisogno di un’azione più decisa, ti consigliamo LE ERBE DEL BENESSERE. Lassativo antrachinonico che risveglia l’intestino pigro. (I lassativi antrachinonici fanno male? Leggi qui)

Fonti scientifiche

Van Der Schoot, A., Drysdale, C., Whelan, K., & Dimidi, E. (2022). The effect of fiber supplementation on chronic constipation in adults: an updated systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. The American journal of clinical nutrition116(4), 953-969. https://doi.org/10.1093/ajcn/nqac184

McRorie Jr, J. W., Fahey Jr, G. C., Gibb, R. D., & Chey, W. D. (2020). Laxative effects of wheat bran and psyllium: resolving enduring misconceptions about fiber in treatment guidelines for chronic idiopathic constipation. Journal of the American Association of Nurse Practitioners32(1), 15-23. https://doi.org/10.1097/JXX.0000000000000346

McRorie Jr, J. W., & McKeown, N. M. (2017). Understanding the physics of functional fibers in the gastrointestinal tract: an evidence-based approach to resolving enduring misconceptions about insoluble and soluble fiber. Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics117(2), 251-264. https://doi.org/10.1016/j.jand.2016.09.021

Anti, M., Pignataro, G., Armuzzi, A., Valenti, A., Iascone, E., Marmo, R., … & Gasbarrini, G. (1998). Water supplementation enhances the effect of high-fiber diet on stool frequency and laxative consumption in adult patients with functional constipation. Hepato-gastroenterology45(21), 727-732. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9684123/

Lai, H., Li, Y., He, Y., Chen, F., Mi, B., Li, J., … & Liu, X. (2023). Effects of dietary fibers or probiotics on functional constipation symptoms and roles of gut microbiota: a double-blinded randomized placebo trial. Gut Microbes15(1), 2197837. https://doi.org/10.1080/19490976.2023.2197837

Chassard, C., Delmas, E., Robert, C., & Bernalier-Donadille, A. (2010). The cellulose-degrading microbial community of the human gut varies according to the presence or absence of methanogens. FEMS microbiology ecology74(1), 205-213. https://doi.org/10.1111/j.1574-6941.2010.00941.x

Chiarioni, G., Whitehead, W. E., Pezza, V., Morelli, A., & Bassotti, G. (2006). Biofeedback is superior to laxatives for normal transit constipation due to pelvic floor dyssynergia. Gastroenterology130(3), 657-664. https://doi.org/10.1053/j.gastro.2005.11.014

Condividi Articolo