È scientificamente provato: lo stress cronico fa invecchiare più in fretta. Ma difendersi si può. Vediamo i meccanismi attraverso cui lo stress accelera l’invecchiamento, e come disinnescarli.
A volte, dopo aver attraversato un periodo particolarmente stressante, ci sentiamo come se di colpo fossimo invecchiati di anni. E in un certo senso è proprio così.
La scienza sta sempre più confermando che esiste un legame diretto e profondo tra stress cronico e invecchiamento: ovvero lo stress ci fa invecchiare più in fretta. Non parliamo solo di rughe o di capelli bianchi, ma di un impatto sulla nostra salute a livello cellulare, che aumenta il rischio di malattie legate all’età.
Per fortuna, conoscere i meccanismi attraverso cui lo stress accelera l’invecchiamento biologico apre la porta anche a possibili soluzioni. Vediamo allora perché lo stress ci fa invecchiare più velocemente, e come possiamo difenderci.
In che modo lo stress ci fa invecchiare
Che esista un collegamento tra stress cronico e invecchiamento precoce è ormai certo: lo dimostra in modo inequivocabile una mole imponente di dati scientifici. In che modo lo stress fa invecchiare è meno sicuro. Gli scienziati stanno muovendo solo i primi passi in questo affascinante territorio, scoprendo che il rapporto tra stress e invecchiamento è estremamente intricato.
Non abbiamo qui la pretesa di essere esaustivi, ma cercheremo di evidenziare come lo stress influenzi alcuni aspetti di base dell’invecchiamento.
Stress e infiammazione
I livelli di infiammazione dell’organismo sono noti per aumentare con l’età: un processo che è stato definito “inflammaging” ed è un segno distintivo dell’invecchiamento. Non stiamo parlando del tipo di infiammazione acuta e circoscritta che ci aiuta a guarire per esempio da un’infezione, e poi si spegne da sola: si tratta di una condizione cronica, generalizzata, silenziosa ma logorante, che contribuisce allo sviluppo di molte patologie legate all’età, come l’aterosclerosi, il diabete e l’ipertensione.
Ma cosa ha a che fare lo stress con l’infiammazione?
Molto. Per comprenderlo facciamo un passo indietro.
Davanti a un pericolo o a un’emergenza (reali o percepite), il nostro corpo mette in atto una serie di reazioni finalizzate ad affrontare al meglio la situazione. Si tratta della risposta di stress, che comprende cose come l’aumento del battito cardiaco e delle pressione sanguigna, il blocco della digestione, l’accelerazione dei processi metabolici e una maggior produzione di energia. Inoltre il sistema immunitario si attiva, preparandosi a riparare danni e ferite e a combattere eventuali contagi.
Ma l’attivazione immunitaria dev’essere scrupolosamente controllata, perché se sfuggisse di mano potrebbe fare grossi danni. Qui entra in gioco il cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza, che non a caso è un potente antinfiammatorio (un po’ come il suo analogo sintetico, il cortisone).
Il cortisolo dunque getta acqua sul fuoco dell’infiammazione generata dallo stress, mantenendo un equilibrio. Ma anche un eccesso di cortisolo ha i suoi inconvenienti e, quando lo stress dura troppo a lungo, il corpo nel tentativo di evitarli può generare una risposta paradossale: ridurre troppo la produzione di cortisolo, oppure diventare insensibile alla sua azione. In entrambi i casi l’azione antinfiammatoria del cortisolo viene meno e la conseguenza è un aumento incontrollato dei livelli di infiammazione.
Quindi, lo stress ci fa invecchiare alimentando l’infiammazione.

Due tipi di stress intimamente collegati: stress psicologico e stress ossidativo
Un altro aspetto cruciale dell’invecchiamento, strettamente legato all’infiammazione, è lo stress ossidativo, che si verifica quando nel corpo c’è un eccesso di radicali liberi. I radicali liberi danneggiano le cellule e i loro componenti, e l’accumularsi di questi danni nel tempo è tra i principali responsabili dell’invecchiamento.
Infiammazione e stress ossidativo si alimentano reciprocamente in un circolo vizioso. Da un lato, in una situazione di infiammazione, le cellule immunitarie attivate producono radicali liberi, aumentando lo stress ossidativo. Mentre lo stress ossidativo, danneggiando le cellule, stimola il rilascio di mediatori infiammatori e intensifica il processo infiammatorio.
Gli studi scientifici hanno scoperto che chi vive prolungate situazioni di stress psicologico ha maggiori livelli di radicali liberi e minori livelli di difese antiossidanti. Lo stress, dunque, ci fa invecchiare provocando stress ossidativo.
Stress, energia e mitocondri
I mitocondri sono piccoli “organi” presenti all’interno di ogni cellula, responsabili della produzione di energia. Ma, mentre producono energia, rilasciano come sottoprodotto anche molti radicali liberi.
Il malfunzionamento di questi organelli è un’altra caratteristica tipica dell’invecchiamento. Infatti, con l’età, i mitocondri diventano meno efficienti, producendo meno energia e più radicali liberi; il che ovviamente contribuisce all’aumento dello stress ossidativo.
E lo stress?
Quando è sotto stress, il nostro corpo necessita di grandi quantità di energia per alimentare tutti i meccanismi di difesa/adattamento. Questa richiesta extra di energia costringe i mitocondri a un super lavoro, e questo già di per sé aumenta la produzione di radicali liberi. Non solo: se i mitocondri vengono messi troppo sotto pressione, cominceranno a mostrare malfunzionamenti e danni.
Lo stress, quindi, ci fa invecchiare danneggiando i mitocondri.
Stress e telomeri
Il concetto che, man mano che invecchiamo, i nostri telomeri si accorciano sta diventando familiare anche tra i non addetti ai lavori.
Si tratta di una sorta di cappuccio posto all’estremità dei cromosomi, che come i puntali di plastica sui lacci delle scarpe li protegge dallo sfilacciamento. Ogni volta che una cellula si divide, una piccola porzione di DNA all’estremità dei cromosomi va perduta, e quindi i telomeri si accorciano. Quando diventano troppo corti, perdendo la capacità di proteggere i cromosomi, la cellula, per evitare errori nella duplicazione del DNA, smette di dividersi, entrando in uno stato chiamato senescenza (v. sotto).
Ebbene, lo stress cronico accelera il processo di accorciamento dei telomeri. Esiste infatti un enzima, chiamato telomerasi, che ha la funzione di riparare e allungare i telomeri, di fatto ritardando la senescenza cellulare. E il cortisolo, l’ormone dello stress, ne inibisce l’attività.
Dunque, lo stress ci fa invecchiare accorciando i telomeri.
Senescenza cellulare: quando le cellule invecchiano
Quando una cellula accumula troppi danni (ad esempio eccessivo accorciamento dei telomeri, mitocondri disfunzionali, danni al DNA da radicali liberi) può entrare in uno stato di senescenza. Le cellule senescenti smettono di proliferare, quindi non si dividono più, ma nemmeno muoiono: rimangono metabolicamente attive e secernono un cocktail di sostanze pro-infiammatorie che contribuisce in modo significativo all’infiammazione cronica del corpo e può persino indurre le cellule vicine a diventare a loro volta senescenti.
Inutile dire che l’accumulo di cellule senescenti nei tessuti contribuisce all’invecchiamento dell’organismo nel suo complesso e allo sviluppo di malattie legate all’età. E che nelle persone cronicamente stressate si osserva un grado maggiore di senescenza cellulare.
Quindi, lo stress ci fa invecchiare provocando senescenza cellulare.

Invecchiamento da stress, come difenderci?
1- Regolazione emotiva
Abbiamo visto in che modo lo stress che accumuliamo nel corso della vita ci fa invecchiare più rapidamente. Ma dagli studi emerge un dettaglio molto importante: essere in grado di regolare le proprie emozioni protegge in modo significativo da questi effetti negativi, tanto che nelle persone con una maggiore capacità di regolazione emotiva lo stress non ha praticamente nessun effetto sull’invecchiamento.
Ma cosa significa regolazione emotiva? Si tratta di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni. Essere consapevoli di quali emozioni si stanno provando, comprendere le loro cause, accoglierle senza giudizio, ma non permettere che dettino legge.
Quando proviamo rabbia, per esempio, invece di darle sfogo aggredendo (a parole o a fatti) la persona con cui siamo arrabbiati possiamo decidere di allontanarci dalla situazione per poi esprimere le nostre ragioni in modo più costruttivo in un secondo momento, quando siamo più calmi.
Oppure quando ci sentiamo tristi ci permettiamo sì di provare tristezza, ma cerchiamo di non rimanere bloccati troppo a lungo in questo stato emotivo, ricorrendo a strategie come l’attività fisica o il contatto con gli amici.
Più facile a dirsi che a farsi? Sì, certo, la regolazione emotiva è un’arte complessa, che pochi padroneggiano realmente. Ma migliorare le proprie abilità in questo campo è possibile. Un percorso di psicoterapia oppure pratiche come la Mindfulness possono esserci di grande aiuto.
2- Gestione dello stress
Se lo stress ci fa invecchiare più in fretta, il modo più ovvio per difendersi è ridurre il nostro carico di stress. Ma come?
Eliminare tutte le fonti di stress non è possibile, forse non è nemmeno auspicabile, e di certo – per fortuna – non è necessario. L’importante è che lo stress sia bilanciato da momenti di rilassamento, in cui il corpo ha l’opportunità di riequilibrarsi. E più la nostra vita è stressante, più pause dovremmo prenderci.
Uno dei metodi più semplici ed efficaci per controbilanciare gli effetti negativi dello stress è l’attività fisica. Ci sono poi diverse tecniche di rilassamento, ad esempio quelle basate sul respiro o sul detensionamento muscolare, ma molto utili possono essere anche il massaggio e l’agopuntura. O, più semplicemente, qualsiasi attività che comunichi un senso di benessere: ogni persona può trovare quella che fa al caso suo.
Un aiuto importante viene poi dalle piante medicinali: in particolare quelle adattogene, che hanno proprio l’effetto di aiutare il corpo a fronte allo stress. Non a caso queste piante, tra cui spiccano Ginseng ed Eleuterococco, sono tradizionalmente considerate “rimedi di lunga vita”.
Insomma, invecchiare è inevitabile, ma possiamo impedire allo stress di accelerare il processo!
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Fonti scientifiche
Yegorov, Y. E., Poznyak, A. V., Nikiforov, N. G., Sobenin, I. A., & Orekhov, A. N. (2020). The link between chronic stress and accelerated aging. Biomedicines, 8(7), 198. https://www.mdpi.com/2227-9059/8/7/198#
Polsky, L. R., Rentscher, K. E., & Carroll, J. E. (2022). Stress-induced biological aging: A review and guide for research priorities. Brain, behavior, and immunity, 104, 97-109. https://doi.org/10.1016/j.bbi.2022.05.016
Harvanek, Z. M., Fogelman, N., Xu, K., & Sinha, R. (2021). Psychological and biological resilience modulates the effects of stress on epigenetic aging. Translational Psychiatry, 11(1), 601. https://doi.org/10.1038/s41398-021-01735-7
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