L’IMPORTANZA DELLA MELATONINA IN MENOPAUSA (E NON SOLO PER IL SONNO)

Quando pensiamo alla menopausa ci vengono subito in mente i cambiamenti legati agli ormoni sessuali femminili, come gli estrogeni e il progesterone. Tuttavia la menopausa porta con sé un’altra importante diminuzione ormonale: quella della melatonina.

Prodotta dalla ghiandola pineale, la melatonina è nota per il suo ruolo nella regolazione del sonno, ma i dati scientifici suggeriscono che la sua importanza durante e dopo la transizione menopausale vada ben oltre il solo riposo notturno.

La “sindrome da deficit di melatonina in menopausa”

I medici sanno bene che con l’invecchiamento la secrezione di melatonina si riduce e il sistema circadiano risulta disturbato. Questo si verifica sia negli uomini che nelle donne, ed è probabilmente dovuto all’invecchiamento della ghiandola pineale. Nelle donne, tuttavia, durante i primi 15 anni successivi all’ingresso in menopausa il calo della melatonina è particolarmente brusco, e questo lascia intendere che il responsabile non sia semplicemente l’invecchiamento ma che ci sia una relazione più specifica tra melatonina e ormoni sessuali femminili.

L’esatta natura di questa relazione non è ancora chiara. È la diminuzione degli ormoni sessuali a causare quella della melatonina, o viceversa?

Ci sono dati a favore di entrambe le ipotesi. Da un lato infatti sembra che la sintesi e la secrezione di melatonina siano in parte regolate dagli ormoni estrogeni e progesterone, dall’altra che viceversa la melatonina possa influenzare i livelli di questi ormoni.

Alcuni ricercatori hanno avanzato l’affascinante ipotesi che la diminuzione dei livelli di melatonina rappresenti una sorta di segnale che contribuisce ad avviare il processo della menopausa. Se così fosse, l’integrazione di melatonina in premenopausa e menopausa potrebbe aiutare a ripristinare una regolazione più simile a quella giovanile. Oltre a regolare il ritmo sonno-veglia, infatti, la melatonina è anche un potente antiossidante; è presente in concentrazioni elevate nei follicoli ovarici, dove probabilmente la sua funzione è quella di supportare la maturazione degli ovociti in vista dell’ovulazione. Il deficit di melatonina contribuirebbe quindi direttamente all’invecchiamento delle ovaie.

Per il momento questa rimane, come abbiamo detto, solo un’ipotesi. Il dato di fatto è che durante e dopo la transizione menopausale la melatonina si riduce, e questa riduzione si accompagna alla comparsa di alcuni sintomi tipici della menopausa: disturbi del sonno, dolori diffusi nel corpo, stati depressivi o ansiosi, paure, affaticamento, vertigini, nausea, formicolii alle mani o ai piedi. È stato anche proposto un nome per descrivere questa situazione: “sindrome da deficit di melatonina in menopausa”.

Ma come si legano i livelli di melatonina ai disturbi della menopausa?

melatonina in menopausa

Utilità della melatonina in menopausa

Disturbi del sonno

I disturbi del sonno sono molto comuni nelle donne in premenopausa e menopausa. E non solo per colpa delle vampate: un sonno disturbato, infatti, è stato anche collegato in maniera diretta a bassi livelli di melatonina. E, come abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo, assumere melatonina ha anzitutto un effetto benefico sul sonno e sulla regolazione dei ritmi circadiani.

Salute delle ossa

Pochi lo sanno, ma la melatonina ha una ben documentata relazione con la salute dello scheletro. Quest’ormone e gli enzimi necessari per produrlo sono presenti nelle cellule del midollo osseo umano e raggiungono livelli che possono essere molto più alti rispetto a quelli sanguigni. I ricercatori ipotizzano che la melatonina possa inibire il riassorbimento delle ossa e favorirne la formazione agendo direttamente sulle cellule responsabili di questi processi: e infatti è stato osservato un legame tra bassi livelli di melatonina e patologie delle ossa, mentre viceversa secondo alcuni studi l’integrazione di melatonina in menopausa può avere un effetto positivo sulla densità minerale ossea e quindi contribuire a prevenire l’osteoporosi.

Effetti sull’umore

Gli studi suggeriscono che, in alcuni casi, nelle donne in premenopausa o menopausa la melatonina può migliorare l’umore e mitigare la depressione. Potrebbe trattarsi di un effetto indiretto dovuto al miglioramento della qualità del sonno, ma c’è anche la possibilità che questo ormone influenzi direttamente i livelli di GABA, uno dei principali neurotrasmettitori.

Metabolismo e peso corporeo

Le donne in sovrappeso, specialmente se il tessuto adiposo è concentrato nell’addome, hanno un maggior rischio di soffrire di sindrome da deficit di melatonina in menopausa, il che suggerisce che bassi livelli di questo ormone possano influenzare negativamente il metabolismo. Di contro, c’è qualche evidenza che l’integrazione di melatonina sia associata a una riduzione dell’indice di massa corporea, specialmente nelle donne obese.

Altri sintomi della menopausa

In alcuni casi l’integrazione di melatonina ha migliorato le vampate e alcuni sintomi somatici della menopausa (affaticamento, vertigini, nausea, dolori scheletro-muscolari, formicolio alle mani o ai piedi).

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Fonti scientifiche

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