In questo articolo parliamo di osteoporosi e di come prevenirla, a partire da un adeguato livello di vitamina D.
Premessa: come sono fatte le ossa
I minerali che compongono l’osso sono principalmente calcio e fosforo, ma anche magnesio. La presenza di questi minerali rende le ossa dure, ma rappresenta anche una riserva a cui l’organismo può attingere per le altre sue necessità: il calcio è necessario anche, per esempio, alla trasmissione degli impulsi nervosi e alla contrazione muscolare, mentre il fosforo per la produzione di energia. Quando i livelli sanguigni di un minerale diminuiscono il corpo lo preleva dall’osso per ristabilirli; e in questo processo l’ossatura può indebolirsi.
Oltre alla parte minerale il tessuto osseo è composto da un’impalcatura di fibre proteiche, principalmente collagene, che forma la struttura tra le cui maglie si depositano i minerali e conferisce alle ossa elasticità, ossia resistenza alle fratture. Ci sono poi diversi tipi di cellule che lavorano alla costruzione e distruzione dell’osso. Sì, perché si tratta di un tessuto vivo, dinamico, che viene continuamente rimodellato in base alle esigenze dell’organismo: ogni anno si rinnova circa il 10% della nostra massa ossea!
Ecco perché le ossa possono aggiustarsi dopo una frattura, cambiare forma, e anche indebolirsi a causa dell’età o di malattie come l’osteoporosi.
L’osteoporosi è una malattia in cui la densità minerale delle ossa si riduce e la loro microarchitettura si deteriora. Di conseguenza l’osso diventa più fragile, tanto che un piccolo trauma come una banale caduta può provocare una frattura, soprattutto a livello delle vertebre, del femore, del braccio, dei polsi e delle caviglie.
L’osteoporosi colpisce prevalentemente le donne dopo la menopausa, tanto più quanto più l’età avanza: ne soffre quasi la metà delle ultrasettantacinquenni. E purtroppo grava enormemente sulla vita di chi ne è affetto. Basti pensare che la frattura del femore è causa, in circa il 20% dei casi, di mortalità entro un anno, e in un altro 20% comporta la perdita definitiva della capacità di camminare; solo un 30-40% dei soggetti riesce a tornare nelle condizioni precedenti alla frattura.
Vitamina D e osteoporosi
Il metabolismo delle ossa è molto complesso e regolato da diversi ormoni. Tra questi un ruolo importante lo gioca la vitamina D. Questa vitamina è fondamentale per garantire una normale mineralizzazione dell’osso, in quanto:
- stimola l’assorbimento intestinale di calcio, fosforo e magnesio, fornendo all’osso le sostanze di cui ha bisogno per mineralizzarsi
- favorisce la deposizione dei minerali nel tessuto osseo.
Ecco perché la carenza di vitamina D, riducendo la concentrazione di minerali nell’osso, è una delle principali cause di osteoporosi.
Ma c’è un altro collegamento tra osteoporosi e vitamina D. Questa vitamina ha infatti un ruolo fondamentale anche a livello dei muscoli: agisce sulle cellule muscolari stimolando la produzione di proteine e la tonicità muscolare. A causa della carenza di vitamina D i muscoli perdono tono e faticano a contrarsi. Camminare o alzarsi dal letto o dalla sedia può diventare difficile, e aumenta il rischio di cadere. E quindi di fratturarsi, se le ossa non sono sufficientemente forti.
Infine, tutte le persone già in cura farmacologica per osteoporosi devono fare particolare attenzione. L’Agenzia Italiana del Farmaco prevede infatti che, oltre ai farmaci specifici, i pazienti con osteoporosi debbano sempre assumere un’integrazione di calcio e vitamina D, perché questi sono gli elementi fondamentali per rimineralizzare l’osso. Capita però piuttosto spesso che il trattamento dell’osteoporosi con bifosfonati non sia efficace, e di norma questo accade nelle persone che hanno livelli di vitamina D inadeguati (25(OH)D < 30 ng/ml). Fondamentale quindi, per i pazienti in trattamento per osteoporosi, non solo assumere vitamina D ma assicurarsi che l’integrazione sia adeguata e permetta di raggiungere una sufficiente concentrazione di vitamina D nel sangue. Sempre l’AIFA chiarisce inoltre che in molti casi già la sola supplementazione di calcio e vitamina D è sufficiente per proteggere dal rischio di fratture.
Prevenire l’osteoporosi: vitamina D e non solo
Purtroppo la carenza di vitamina D nella popolazione italiana è molto diffusa. Sappiamo che questa vitamina viene per la maggior parte prodotta dal corpo in seguito all’esposizione solare, mentre il suo apporto con l’alimentazione è limitato. Ma con l’età la capacità della pelle di produrre vitamina D si riduce molto, e questo fa sì che gli anziani siano particolarmente a rischio carenza. Spesso è quindi necessario assumere un integratore di vitamina D.
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L’altro elemento nutritivo fondamentale per mantenere una buona mineralizzazione delle ossa è, come abbiamo visto, il calcio. Importante quindi consumare spesso cibi ricchi di calcio: latticini, ovviamente, ma anche alimenti vegetali come le crucifere (cavoli, broccoli, cime di rapa ecc), la soia, i fichi, le mandorle e i semi di sesamo.
Sempre a proposito di alimentazione, occorre evitare:
dal momento che in tutti questi casi il vengono eliminate attraverso le urine grandi quantità di calcio.
Importantissimo non fumare: il fumo riduce la densità ossea, e fumatori e fumatrici hanno un rischio molto maggiore di osteoporosi e fratture.
Infine, l’attività fisica è fondamentale anche per mantenere sane le ossa. Questo perché le sollecitazioni meccaniche sono un potente stimolo per la mineralizzazione ossea: se facciamo una vita sedentaria il nostro corpo penserà di non avere bisogno di calcio e quindi, pur consumando alimenti ricchi di questo elemento, non lo assorbirà.
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