VAGINOSI BATTERICA O VAGINITE AEROBICA? RICONOSCERLE E AFFRONTARLE

Vaginosi batterica e vaginite aerobica sono due comuni alterazioni della flora vaginale. Impariamo a distinguerle e ad affrontarle in modo del tutto naturale.

Se hai mai avuto fastidi intimi come bruciore, prurito o perdite anomale, potresti aver sentito parlare di “dismicrobismo vaginale” o “disbiosi vaginale”, termini che indicano uno squilibrio della flora batterica che popola la vagina. Ma sapevi che esistono diverse forme di questo squilibrio? Le più comuni sono la vaginosi batterica e la vaginite aerobica, che, pur essendo per certi versi simili, hanno cause e caratteristiche diverse. Impariamo a conoscerle meglio!

Il microbiota vaginale sano: un ecosistema in equilibrio

La vagina è abitata da una vera e propria comunità di microrganismi, chiamati microbiota vaginale. La sua caratteristica più speciale è che, nella maggior parte dei casi, è dominata da un unico tipo di batteri: i lattobacilli. Questi “batteri buoni” sono fondamentali perché producono acido lattico, mantenendo il pH vaginale acido (inferiore a 4.5), una condizione essenziale per proteggere dalle infezioni e dalla crescita di batteri dannosi. Tra i lattobacilli più comuni ci sono Lactobacillus crispatus, Lactobacillus iners, Lactobacillus gasseri e Lactobacillus jensenii.

In un microbiota vaginale sano, oltre ai lattobacilli, sono presenti anche altri batteri, ma in quantità molto piccole, tanto da non essere rilevati dai normali tamponi vaginali. Questi altri batteri possono essere:

Batteri aerobi: sono microrganismi che hanno bisogno di ossigeno per vivere e proliferare, o che comunque sono in grado di farlo anche in sua presenza. Alcuni esempi sono gli streptococchi, l’Escherichia coli o lo Staphylococcus aureus.

Batteri anaerobi: al contrario, questi batteri non tollerano l’ossigeno e non sopravvivono a contatto con esso. Esempi includono Gardnerella, Prevotella e Atopobium.

Finché tutti questi batteri vivono in armonia e i lattobacilli sono in maggioranza, il microbiota vaginale è in eubiosi, cioè in una condizione ottimale.

Vaginosi batterica e vaginite aerobica: riconoscere le differenze

Ma quando questo delicato equilibrio si rompe e i batteri normalmente minoritari aumentano a discapito dei lattobacilli, si parla di disbiosi o dismicrobismo vaginale. Questa condizione può causare sintomi fastidiosi e aumentare il rischio di problemi uroginecologici (ad es. infezioni vaginali o urinarie, malattie a trasmissione sessuale, ma anche vulvodinia o endometriosi) e, durante la gravidanza, complicanze come il parto prematuro.

Come abbiamo già accennato, i due più tipi comuni di disbiosi vaginale sono la vaginosi batterica e la vaginite aerobica. Vediamo le loro caratteristiche e le differenze.

Vaginosi Batterica

Come cambia il microbiota: si riducono i lattobacilli e aumentano notevolmente i batteri anaerobi, come Gardnerella vaginalis, Prevotella bivia e Atopobium vaginae. Questi batteri formano anche delle vere e proprie pellicole, chiamate biofilm, sulle pareti vaginali.

Sintomi: il sintomo più comune, e spesso l’unico, è uno sgradevole odore intimo, spesso descritto come “di pesce”. Questo odore è dovuto a composti volatili prodotti dai batteri anaerobi, che si sprigionano in modo particolare al contatto con sostanze alcaline: ecco perché l’odore aumenta dopo i rapporti non protetti (il liquido seminale ha un pH alcalino). Di solito non c’è infiammazione evidente. Raramente si possono avvertire bruciore o prurito o dolore durante la minzione.

Vaginite Aerobica

Come cambia il microbiota: anche qui c’è una carenza di lattobacilli, ma la caratteristica principale è l’abbondante presenza di batteri aerobi di origine intestinale, come streptococchi di gruppo B, Escherichia coli e Staphylococcus aureus.

Sintomi: a differenza della vaginosi batterica, la vaginite aerobica è caratterizzata da una intensa infiammazione. Quest si manifesta con arrossamento e bruciore vaginale, dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e perdite vaginali gialle e purulente. Può esserci un cattivo odore, ma non di pesce. Nei casi più gravi si possono formare anche erosioni o ulcere sulla mucosa vaginale.

In sintesi, la principale differenza sta nel tipo di batteri che prevalgono (anaerobi per la vaginosi batterica, aerobi per la vaginite aerobica) e nella presenza di infiammazione manifesta, che è tipica della vaginite aerobica ma assente nella vaginosi batterica. Anche l’odore e il tipo di perdite possono aiutare a distinguere le due condizioni.

vaginosi batterica vaginite aerobica

Cause e fattori di rischio: cosa scatena vaginosi e vaginite?

Molti fattori possono alterare l’equilibrio del microbiota vaginale, favorendo sia la vaginosi batterica che la vaginite aerobica:

  • Rapporti sessuali, specialmente se non protetti.
  • Assunzione di antibiotici, che possono eliminare anche i batteri buoni come i lattobacilli.
  • Utilizzo di lavande vaginali e una igiene intima eccessiva o troppo aggressiva.
  • Carenza di estrogeni (gli ormoni femminili), motivo per cui queste alterazioni sono più comuni dopo la menopausa o nel post-parto.

La vaginosi batterica, in particolare, è strettamente legata alla trasmissione sessuale dal partner di ceppi di Gardnerella particolarmente aggressivi. Avere un nuovo partner o molti partner aumenta il rischio, e il partner non trattato può continuare a trasmettere i batteri, favorendo le recidive.

Non ci sono invece evidenze che la vaginite aerobica si trasmetta per via sessuale, tuttavia in questo caso ci può essere una certa predisposizione genetica per cui il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo, scatenando una intensa infiammazione in risposta alla presenza di batteri che per altre persone sono innocui.

Gli svantaggi della terapia farmacologica tradizionale

La terapia standard per queste condizioni spesso si basa sugli antibiotici. Sebbene questi farmaci possano ridurre la carica dei batteri patogeni, ci sono degli svantaggi importanti. Gli antibiotici infatti eliminano i batteri “cattivi” ma non sono in grado di ripristinare la flora lattobacillare ottimale; anzi, a volte possono ridurla ulteriormente. Questo lascia la vagina vulnerabile a nuove infezioni o recidive, e infatti, sia per la vaginosi batterica che per la vaginite aerobica, è molto frequente che il problema si ripresenti poco dopo la fine della terapia.

La soluzione naturale: l’importanza dei probiotici e di Lactobacillus crispatus

Per affrontare in modo definitivo sia la vaginosi batterica che la vaginite aerobica non basta eliminare i batteri problematici: è indispensabile ripristinare la presenza dei batteri buoni. La strategia migliore è quella di assumere i corretti probiotici.

I probiotici sono microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute. Tutti i probiotici sono in qualche modo benefici, quindi, ma quello che ha le maggiori proprietà protettive per la salute femminile è il Lactobacillus crispatus. La sua dominanza crea un ambiente vaginale molto acido e con bassi livelli di infiammazione, riducendo al minimo i rischi per la salute. Le donne con un microbiota dominato da L. crispatus hanno un rischio molto più basso di sviluppare vaginosi batterica.

Diversi studi dimostrano che, dopo un trattamento antibiotico per la vaginosi batterica, l’uso di probiotici contenenti L. crispatus riduce notevolmente il rischio di recidive, offrendo una protezione duratura. Anche nel caso della vaginite aerobica ripristinare l’equilibrio della flora vaginale con i probiotici è fondamentale per evitare che il problema si ripresenti.

Scegliere un probiotico specifico che contenga L. crispatus, insieme ad altri lattobacilli benefici, può stabilizzare il microbiota vaginale e attivare le tue difese naturali. Questi probiotici sono in grado di colonizzare la vagina anche se assunti per via orale, e la loro efficacia è dimostrata scientificamente.

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Fonti scientifiche

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Vodstrcil, L. A., Muzny, C. A., Plummer, E. L., Sobel, J. D., & Bradshaw, C. S. (2021). Bacterial vaginosis: drivers of recurrence and challenges and opportunities in partner treatment. BMC medicine19, 1-12. https://doi.org/10.1186/s12916-021-02077-3

Bohbot JM et al. Efficacy and safety of vaginally administered lyophilized Lactobacillus crispatus IP 174178 in the prevention of bacterial vaginosis recurrence. J Gynecol Obstet Hum Reprod 2018 47: 81-86 https://doi.org/10.1016/j.jogoh.2017.11.005

Sonthalia, S., Aggarwal, P., Das, S., Sharma, P., Sharma, R., & Singh, S. (2020). Aerobic vaginitis–An underdiagnosed cause of vaginal discharge–Narrative review. International journal of STD & AIDS31(11), 1018-1027. https://doi.org/10.1177/0956462420913435

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