PROBIOTICI NEL POST PARTO, PERCHÉ SONO FONDAMENTALI E QUALI SCEGLIERE

Studi scientifici recentissimi hanno scoperto, per la prima volta, in che modo il parto influenza il microbiota vaginale e cosa accade nei mesi successivi. Emerge che il post parto è un periodo particolarmente delicato, ma intervenire con i giusti probiotici potrebbe essere un’occasione unica per modellare il microbiota nel modo desiderato. Con conseguenze positive non solo nell’immediato, ma anche a lunghissimo termine.

Il microbiota vaginale e la sua importanza

Il microbiota vaginale, cioè l’insieme dei microrganismi che popolano la vagina, ha una enorme importanza per la salute femminile. I batteri “giusti”, infatti, proteggono la donna dalle infezioni vaginali e urinarie, dalle malattie a trasmissione sessuale, dal tumore della cervice uterina e dalle complicanze della gravidanza (non che tutte queste problematiche siano impossibili quando il microbiota è in buon equilibrio, ma il rischio si abbassa!)

La situazione migliore è quella in cui il microbiota vaginale è composto per la maggior parte di lattobacilli: in particolare Lactobacillus crispatus, che è la specie più protettiva. Sono moltissimi gli altri batteri che popolano la vagina, ma idealmente dovrebbero essere in quantità estremamente ridotte. Un microbiota di questo tipo, a bassa biodiversità e dominanza di L. crispatus, è quello che risulta maggiormente protettivo per la salute della donna.

All’estremo opposto abbiamo un microbiota povero di lattobacilli e ad elevata biodiversità, cioè in cui molte diverse specie di batteri sono abbondanti. Questo microbiota polimicrobico è quello più problematico, perché chi lo ospita ha un rischio maggiore di sviluppare svariati disturbi uroginecologici nonché di avere una gravidanza problematica.

Quali fattori influenzano il microbiota vaginale?

La composizione della flora vaginale è influenzata da molti fattori. I rapporti sessuali, l’igiene intima, l’assunzione di antibiotici, il microbiota intestinale, il background genetico sono alcuni di questi. Ma forse il fattore più determinante è rappresentato dagli ormoni femminili.

Soprattutto gli estrogeni, infatti, plasmano in maniera potente il microbiota vaginale. Una loro abbondanza favorisce la proliferazione dei lattobacilli, mentre se sono carenti (ad esempio prima della pubertà e dopo la menopausa) è più probabile che il microbiota sia polimicrobico.

Come cambia il microbiota vaginale dopo il parto e nei mesi successivi?

La gravidanza è precisamente una situazione di grande abbondanza di ormoni estrogeni, e infatti in questo periodo la percentuale di lattobacilli presenti in vagina, in media, aumenta. È un bene, perché questi batteri proteggono mamma e bambino dalle infezioni: se eventuali batteri “cattivi” presenti in vagina proliferassero, potrebbero raggiungere l’utero e/o scatenare una risposta immunitaria che disturberebbe il normale andamento della gravidanza.

Ma con il parto tutto cambia. Nel giro di poche ore la concentrazione di estrogeni nel sangue diminuisce di cento o anche mille volte! E così resta finché non ricompare il ciclo mestruale, cosa che può accadere anche dopo diversi mesi. Poi ci sono le lochiazioni, le perdite post parto, che durano 30-40 giorni e con il loro pH alcalino riducono l’acidità vaginale.

probiotici post parto

Quali conseguenze ha tutto questo sui batteri vaginali?

Un vero terremoto. Il parto resetta completamente il microbiota. Qualunque fosse la sua composizione durante la gravidanza, dopo il parto la biodiversità aumenta in modo importante e il microbiota diventa polimicrobico. Si tratta di un fenomeno pressoché universale (interessa quasi tutte le neomamme) e inevitabile, legato alla fisiologia del parto e del post parto.

Ma non è una situazione duratura. I mesi successivi al parto sono infatti per il microbiota vaginale un periodo di transizione, di lento ritorno a una nuova configurazione stabile.

Questa evoluzione avviene in tempi e modi diversi per ognuna. Lentamente (molto lentamente: tipicamente nel giro di uno o due anni) la biodiversità si riduce e il microbiota passa da polimicrobico a essere dominato da solo poche specie: che però, nella maggior parte dei casi, non sono purtroppo lattobacilli!

I lattobacilli sono i batteri che recuperano più lentamente. E, tra i lattobacilli, quello che fatica di più a ritornare abbondante è proprio il più salutare, L. crispatus. Le donne con microbiota dominato da L. crispatus sono circa tre su dieci durante la gravidanza, ma solo una su dieci a un anno dal parto.

Tutto questo significa che i mesi successivi al parto sono un periodo particolarmente delicato, in cui le donne hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni vaginali e urinarie, di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, e anche di avere problemi nelle gravidanze successive. Questa vulnerabilità può durare anche uno o due anni.

Si tratta anche di un periodo in cui il microbiota vaginale è instabile, e quindi più facilmente influenzabile dall’esterno. Tutti i fattori che normalmente condizionano la sua composizione sono ancora più impattanti, e hanno la potenzialità di decidere in che direzione evolverà e quale sarà la nuova configurazione stabile raggiunta al termine della transizione: se più o meno vantaggiosa per la salute della donna.

L’importanza dei probiotici nel post parto

A questo punto non è difficile comprendere perché, nel post parto, utilizzare probiotici mirati sia così importante. I giusti probiotici apportano batteri buoni che non solo hanno di per sé proprietà benefiche, ma possono anche influenzare la composizione del microbiota e guidarne l’evoluzione nella direzione migliore.

Nel post parto i corretti probiotici possono, quindi, dare benefici di due tipi:

  1. Aumentano le difese dell’ambiente vaginale in un periodo in cui, come abbiamo visto, questo è particolarmente vulnerabile. Possono diminuire il rischio di infezioni vaginali, cistite, malattie a trasmissione sessuale come clamidia e HPV.

  2. Contribuiscono a modificare per il meglio l’assetto del microbiota, proprio in uno dei momenti in cui è più influenzabile. Questo significa che possono guidarlo verso una composizione favorevole, che garantirà benefici a lunghissimo termine e anche per le gravidanze successive.

Fonte: Costello, E. K., DiGiulio, D. B., Robaczewska, A., Symul, L., Wong, R. J., Shaw, G. M., … & Relman, D. A. (2023). Abrupt perturbation and delayed recovery of the vaginal ecosystem following childbirth. Nature Communications14(1), 4141.

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