Gli Omega 3 potrebbero proteggere dall’invecchiamento precoce. Dati promettenti dalla ricerca scientifica.
Invecchiamento e telomeri
Chi non vorrebbe vivere a lungo e in buona salute? Dopo l’alchimia, oggi è la scienza a interessarsi a questo sogno che da sempre accompagna il genere umano. E i ricercatori hanno scoperto che un aspetto chiave legato all’invecchiamento e alla salute è la lunghezza dei nostri telomeri.
Cosa sono i telomeri? Si tratta di speciali porzioni del nostro genoma, formati da sequenze ripetute di DNA e proteine associate, che giocano un ruolo fondamentale nel proteggere le estremità dei cromosomi e mantenere stabile il materiale genetico. Possiamo immaginarli come i puntali di plastica alla fine dei lacci delle scarpe, che impediscono ai lacci di sfilacciarsi e danneggiarsi. Allo stesso modo i telomeri proteggono i cromosomi dalla degradazione.
I telomeri sono considerati un indicatore dell’età biologica delle nostre cellule. Questo perché, ogni volta che una cellula si divide, i suoi telomeri subiscono un accorciamento.
Ma perché avviene questo accorciamento? Quando le nostre cellule si dividono per creare nuove cellule (un processo essenziale per la crescita, la riparazione dei tessuti e in generale il mantenimento del corpo), devono copiare il loro intero DNA. Il processo di duplicazione del DNA ha una limitazione intrinseca: non riesce a copiare perfettamente l’estremità finale dei cromosomi. È come se, arrivata alla fine, la “macchina replicatrice” non avesse un punto d’appoggio per completare la copia dell’ultimissimo pezzetto.
Questo problema fa sì che, ad ogni divisione cellulare, venga persa una piccola porzione di DNA all’estremità del cromosoma. I telomeri sono lì apposta per “sacrificarsi”, assorbendo questa perdita e proteggendo così le informazioni genetiche importanti che si trovano più all’interno del cromosoma; tuttavia, in questo modo, si accorciano essi stessi.
Quando i telomeri raggiungono una lunghezza critica e perdono la capacità di proteggere i cromosomi, la cellula, per evitare errori nella duplicazione del DNA, smette di dividersi, entrando in uno stato chiamato senescenza. Dunque una cellula non può replicarsi all’infinito, ma c’è un limite al numero di divisioni cellulari, e questo limite è collegato all’accorciamento dei telomeri. L’accumulo di cellule senescenti nei tessuti contribuisce all’invecchiamento dell’organismo nel suo complesso.
Perché preoccuparsi dell’accorciamento dei telomeri? Telomeri corti non sono solo segno di invecchiamento, ma sono anche associati a diverse malattie legate all’età, come patologie cardiovascolari, cancro, diabete e problemi cognitivi. Pertanto, trovare modi per prevenire l’accorciamento eccessivo dei telomeri potrebbe aiutare a ritardare l’invecchiamento precoce e ridurre il rischio di queste malattie.
Gli Omega 3 contrastano l’invecchiamento?
La buona notizia è che la lunghezza dei telomeri non dipende solo dall’età anagrafica, bensì è un fattore modificabile. Fattori legati allo stile di vita e all’alimentazione possono influenzare la velocità con cui i telomeri si accorciano. Ad esempio stress cronico, depressione, fumo, obesità e consumo di alcol accelerano l’accorciamento dei telomeri; mentre, al contrario, una dieta ipocalorica oppure ricca di antiossidanti sembrano proteggere contro questo processo.
È qui che entrano in gioco gli omega 3, grassi “buoni”, essenziali per il corretto funzionamento del corpo, che si trovano in alcuni alimenti come pesce, oli vegetali, noci e semi.

Molti studi hanno cercato di capire se gli omega 3 possano influenzare la lunghezza dei telomeri. I risultati non sono sempre perfettamente coerenti, ma la vasta maggioranza indica un effetto benefico.
Questo è stato ben dimostrato nei topi, dove l’integrazione dietetica con acidi grassi omega 3 ha protetto le cellule del fegato e dei testicoli dall’accorciamento dei telomeri, e in alcuni casi ha prodotto persino un loro allungamento.
Per quanto riguarda gli esseri umani, in cui le variabili in gioco sono molto più numerose e difficili da tenere sotto controllo, i risultati sono un po’ meno coerenti. Alcuni studi epidemiologici hanno osservato che le persone con livelli più elevati di omega 3 nel sangue avevano telomeri più lunghi, mentre in altri casi questa correlazione non è stata osservata; altri studi hanno concluso che, nelle persone con bassi livelli di omega 3, i telomeri si accorciavano più rapidamente.
Si è anche provato a somministrare alle persone omega 3 oppure un placebo, e a misurare la relativa variazione dei telomeri. In questo modo alcuni studi (ma non tutti) sono riusciti a dimostrare in modo diretto che l’integrazione di omega 3 può effettivamente rallentare l’accorciamento dei telomeri, e quindi potenzialmente contrastare l’invecchiamento.
Come agiscono gli Omega 3?
La spiegazione più diffusa per l’effetto benefico degli omega 3 sui telomeri si basa sulla loro capacità di modulare lo stress ossidativo e l’infiammazione.
Lo stress ossidativo si verifica quando nel corpo c’è un eccesso di sostanze dannose chiamate radicali liberi, che possono danneggiare le cellule e le molecole, inclusi i telomeri. L’infiammazione cronica è un altro processo che può accelerare l’accorciamento dei telomeri. Stress ossidativo e infiammazione sono interconnessi e sono caratteristiche comuni di molte condizioni e malattie associate a telomeri più corti.
Gli omega 3 possono ridurre l’infiammazione e diminuire lo stress ossidativo; riducendo questi processi dannosi, potrebbero aiutare a proteggere i telomeri e a contrastare l’invecchiamento.
Ci sono anche altre teorie su come gli omega 3 potrebbero influenzare i telomeri, inclusa la possibilità di un’azione diretta sull’enzima telomerasi (che aiuta a mantenere la lunghezza dei telomeri), l’interazione con altri fattori che proteggono le estremità dei cromosomi, o persino il rallentamento del tasso di divisione cellulare.
Conclusioni: Omega 3 elisir di lunga vita?
In sintesi, sebbene i risultati degli studi non siano del tutto uniformi, la maggior parte suggerisce che gli acidi grassi omega 3 possano avere un effetto positivo sulla lunghezza dei telomeri, probabilmente grazie alla loro capacità di ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione. Questi effetti sono promettenti per contrastare l’accorciamento accelerato dei telomeri e potenzialmente contrastare l’invecchiamento e ridurre il rischio di malattie legate all’età, ma la ricerca è ancora in corso.
L’invecchiamento è un processo complesso e regolato da molteplici fattori. Senza dubbio non possiamo aspettarci che, da soli, gli omega 3 abbiano effetti miracolosi: è il nostro intero stile di vita che conta. Alimentazione, attività fisica, stress, sonno sono tutti fattori che verosimilmente giocano un ruolo nel contrastare l’invecchiamento; gli omega 3 potrebbero certamente dare una mano.
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Fonti scientifiche
Ogłuszka, M., Lipiński, P., & Starzyński, R. R. (2022). Effect of omega-3 fatty acids on telomeres—are they the elixir of youth?. Nutrients, 14(18), 3723. https://www.mdpi.com/2072-6643/14/18/3723#
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