Le statine sono farmaci potenti, in grado di proteggere dalle malattie cardiocircolatorie grazie sia alla diminuzione dei livelli di colesterolo che a una serie di altri effetti indipendenti dal colesterolo. Purtroppo però possono avere seri effetti collaterali. Il più comune sono i dolori muscolari, di cui abbiamo parlato dettagliatamente in questo articolo. Forse più preoccupante è il fatto che le statine aumentano il rischio di diabete.
Questo effetto è stato osservato per la prima volta in un grande studio clinico pubblicato nel 2008 e da allora è stato confermato in tutti gli studi successivi; ciononostante, i medici hanno sempre sostenuto che i benefici delle statine superassero di gran lunga i loro rischi.
Ora un nuovo lavoro scientifico, analizzando tutti i dati disponibili sul collegamento tra statine e diabete, raggiunge conclusioni più prudenti. Ad esempio, raccomanda che prima di iniziare la terapia si tentino altre vie per ridurre il colesterolo.
Statine e rischio diabete: i dati
Byron J. Hoogwerf è un endocrinologo con una vastissima esperienza nel campo del diabete e della prevenzione cardiovascolare. Il suo più recente lavoro scientifico passa in rassegna tutti i dati finora pubblicati su statine e diabete, con l’obiettivo di fare chiarezza su questo importante argomento e fornire ai medici gli strumenti per consigliare al meglio i loro pazienti.
Nel suo articolo il dott. Hoogwerf puntualizza che sì, le statine aumentano il rischio di sviluppare diabete, ma non tutte allo stesso modo: le statine più potenti (atorvastatina e rosuvastatina) e l’assunzione di dosaggi più elevati presentano rischi maggiori (ma sono anche le terapie più efficaci per abbassare il colesterolo).
Chi rischia di più sono i pazienti che hanno già, per altri motivi, un aumentato rischio di diabete: chi soffre di prediabete, chi è insulino-resistente, le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico o che hanno sofferto di diabete durante la gravidanza, i soggetti obesi, i fumatori, chi ha la pressione alta o i trigliceridi elevati. Molte di queste situazioni, però, aumentano anche la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, e quindi queste persone sono proprio quelle che avrebbero maggiormente bisogno di assumere statine.
Come si esce da questa impasse?
Considerando il rapporto tra benefici sull’apparato cardiocircolatorio e rischio di diabete, Hoogwerf raccomanda ai medici di non prescrivere le statine a cuor leggero: la decisione deve essere molto ben ponderata e discussa insieme al paziente, informandolo dettagliatamente di rischi e benefici. Le statine più potenti sembrano giustificate solo quando la persona ha un alto rischio cardiovascolare. Ma – sottolinea Hoogwerf – per tutti, prima di assumere statine è bene tentare altre vie per ridurre il colesterolo (e più in generale il rischio di patologie cardiocircolatorie).
Abbassare il colesterolo senza aumentare il rischio di diabete
A questo scopo esistono farmaci alternativi, ma siamo dell’idea che questa storia dovrebbe far riflettere soprattutto su un punto: i farmaci sono importanti e a volte indispensabili, ma non sono acqua fresca e in molti casi non dovrebbero essere la prima cosa a cui pensiamo per affrontare un problema di salute.
In effetti la nostra conoscenza del corpo umano è ancora così incompleta che è pressoché impossibile prevedere tutte le conseguenze che l’assunzione di un farmaco avrà sull’organismo. Per tornare all’esempio delle statine, queste sono state sviluppate come inibitori di un certo enzima coinvolto nella sintesi del colesterolo, l’HMG-CoA reduttasi; solo in un secondo tempo ci si è resi conto che esercitano anche altre funzioni (benefiche) che niente hanno a che vedere con quell’enzima. E per quanto riguarda il diabete, gli scienziati ancora non hanno capito esattamente in che modo le statine ne favoriscano la comparsa.
Quindi i farmaci non sono da considerare la pillola magica che elimina un disturbo esonerandoci da ogni responsabilità in proposito, ma piuttosto l’ultima via da percorrere quando le altre hanno fallito (oppure quando non esistono altre vie efficaci). E invece, se ci pensiamo, spesso facciamo proprio il contrario: prima assumiamo un farmaco, e poi se l’effetto non è soddisfacente cerchiamo qualcos’altro.
Per quanto riguarda la problematica affrontata dalle statine, ossia il colesterolo elevato, teniamo particolarmente a sottolineare l’importanza di partire da un sano stile di vita. L’alimentazione corretta è fondamentale per affrontare le dislipidemie. È scientificamente provato che l’esercizio fisico aiuta a ridurre i livelli di colesterolo. E, poiché stress e disturbi del sonno contribuiscono ad alterare il colesterolo, è necessario affrontare anche questi aspetti.
E questi interventi aumentano forse il rischio di diabete, come le statine? Ovviamente no. Anzi sono esattamente le medesime regole che dobbiamo seguire anche per prevenire il diabete, e in generale per mantenere in salute l’apparato cardiocircolatorio e l’intero organismo.
Ma se tutto questo non basta, non è ancora detto che sia il momento di assumere farmaci. Esistono infatti rimedi naturali efficaci e più sicuri dei farmaci per tenere sotto controllo il colesterolo.
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