EMICRANIA, RICONOSCERLA E AFFRONTARLA

L’emicrania è un disturbo invalidante che influisce moltissimo sulla qualità di vita di chi ne soffre, specie se gli episodi sono frequenti. Si tratta del secondo tipo di mal di testa più comune, dopo la cefalea tensiva: si calcola che nel mondo ne soffrano il 6% degli uomini e il 18% delle donne.

Sì, le donne ne sono colpite ben tre volte più degli uomini! Questo sembra legato al ruolo degli ormoni estrogeni, le cui fluttuazioni sono in grado, nelle persone predisposte, di scatenare l’emicrania. Nel sesso femminile, infatti, gli attacchi si verificano spesso durante o poco prima delle mestruazioni, quando c’è una brusca variazione ormonale. Possono intensificarsi in premenopausa LINK, periodo in cui gli estrogeni sono soggetti a importanti fluttuazioni, mentre di solito si riducono o scompaiono dopo la menopausa.

Conoscere l’emicrania

Capire se soffri di emicrania, e imparare a riconoscere tempestivamente gli attacchi, è molto importante per gestire questa patologia nel migliore dei modi.

Un episodio di emicrania consiste di norma di tre o quattro fasi; il dolore è solo una di queste fasi. Eccole tutte:

1- Prodromi

Si tratta di alcuni sintomi premonitori che possono comparire ore o anche giorni prima dell’arrivo del mal di testa. Alcuni di questi sintomi possono essere: sbadigli frequenti, cambi di umore, difficoltà a concentrarsi, tensione al collo, spossatezza, sete eccessiva, minzione più frequente del solito.

Non ci sono dati per affermare che assumere farmaci o adottare specifici comportamenti possa stroncare un attacco di emicrania nella fase prodromica. Quello che puoi fare, non appena avverti i prodromi, è mettere in atto tutti quei comportamenti che sai esserti di aiuto: ad esempio tecniche di rilassamento o di respirazione, yoga, attività fisica.

2- Aura

È un insieme di sintomi neurologici che si presenta in circa un caso di emicrania su tre. I sintomi compaiono poco prima o durante la fase dolorosa e comprendono: macchie luminose o scure nel campo visivo, formicolio alle mani che tende a risalire verso le braccia e il capo, difficoltà nel parlare. A volte l’aura non è seguita dal mal di testa.

3- Mal di testa

Il dolore tipico dell’emicrania è intenso e pulsante, di solito localizzato a un solo lato del capo, e aggravato da qualsiasi movimento. Spesso compaiono anche nausea o vomito, estrema sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori o al semplice contatto. In questa fase si è costretti a stare a riposo in un ambiente buio e tranquillo, e non è possibile svolgere nessuna attività.

Il momento giusto per assumere i farmaci analgesici è non appena compare il dolore, anche se è ancora leggero. Aspettare significa rischiare che poi il medicinale non sia più efficace.

4- Postumi

Un certo malessere può persistere per ore o giorni dopo il mal di testa. In questa fase i sintomi più comuni sono stanchezza, sonnolenza, difficoltà a concentrarsi e ipersensibilità ai rumori. Più è stato intenso il dolore, più intensi e prolungati saranno questi disagi.

A volte può essere difficile distinguere un attacco leggero di emicrania da una cefalea tensiva. In questo articolo ti spieghiamo come fare.

Come nasce l’emicrania

Si pensa che chi soffre di emicrania abbia un sistema nervoso particolarmente sensibile: in parte probabilmente su base genetica, dal momento che spesso questo disturbo si presenta nei membri della stessa famiglia. Ma, come vedremo meglio nel seguito, anche una carenza di magnesio può avere un ruolo.

In queste persone i neuroni vengono facilmente stimolati e nel cervello si produce un’attività elettrica anomala, che può temporaneamente alterare diverse funzioni (vista, sensazioni tattili, linguaggio, equilibrio, coordinazione muscolare…), creando i sintomi tipici dell’aura. Quando viene stimolato il nervo trigemino, che innerva il viso e il capo, le sue terminazioni rilasciano alcune sostanze che causano vasodilatazione, infiammazione e dolore nelle meningi (le membrane che ricoprono il cervello). Ed ecco che compare il mal di testa.

emicrania

I “trigger”

Ma quali sono gli stimoli in grado di scatenare un attacco di emicrania?

C’è naturalmente una variabilità individuale, ma i più comuni “trigger” dell’emicrania sono cinque:

  • fluttuazioni degli ormoni femminili (nelle donne)
  • situazioni stressanti
  • far passare troppo tempo tra un pasto e l’altro o non bere a sufficienza
  • variazioni del tempo atmosferico
  • carenza di sonno.

Alcuni pensano che anche l’alcol e certi alimenti possano agire da fattori scatenanti. Tra i possibili cibi incriminati ci sono quelli contenenti glutammato (un insaporitore presente in molti cibi pronti e fast food), nitrati (carne lavorata, affettati), tiramina (formaggi stagionati, soia, fave) e l’aspartame.

Un eccesso di caffeina aumenta il rischio di emicrania, ma saltare la tazzina di caffè quotidiana può scatenare un mal di testa da astinenza da caffeina.

Infine alcuni sostengono che anche una eccessiva stimolazione sensoriale, ad esempio con luci intermittenti o odori molto forti, possa scatenare un attacco. Ma potrebbe anche essere che, viceversa, percepire uno stimolo come eccessivo e fastidioso sia uno dei prodromi che segnalano l’arrivo dell’emicrania.

Trattamenti sintomatici e preventivi

Non esiste una cura per l’emicrania, ma è possibile gestire questa patologia in modo che influenzi il meno possibile la quotidianità. Il corretto approccio è fondamentale anche per scongiurare il rischio che, nel tempo, gli attacchi diventino sempre più frequenti. Questo può verificarsi sia quando si assumono troppi analgesici, sia quando gli episodi non vengono curati a dovere. I meccanismi del dolore, infatti, quando troppo stimolati possono sensibilizzarsi: il cervello diventa sempre più sensibile al dolore, di modo che bastano stimoli via via sempre più leggeri per evocarlo.

La terapia sintomatica necessaria per trattare gli episodi acuti deve essere discussa con il medico, e può comporsi di analgesici generici (principalmente antinfiammatori non steroidei; il paracetamolo è meno efficace) oppure di farmaci specifici per l’emicrania. È importante che trovi il farmaco più efficace nel tuo caso specifico. Devi poi prestare attenzione a non abusarne, perché un utilizzo troppo frequente di medicinali contro l’emicrania può rendere gli attacchi sempre più frequenti. Questo significa che la prevenzione ha necessariamente un ruolo molto importante.

Anche per la prevenzione sono disponibili farmaci specifici, da valutare attentamente perché hanno effetti collaterali non trascurabili. Ma importanti miglioramenti si possono ottenere anche con approcci non farmacologici. Ecco i più efficaci.

Magnesio

Tra le sue diverse funzioni, il magnesio ha anche quella di regolare l’eccitabilità dei neuroni: una sua carenza rende queste cellule maggiormente eccitabili, il che come abbiamo visto è alla base dell’emicrania. Gli studi scientifici sottolineano da un lato che molti soggetti emicranici hanno un apporto inadeguato di magnesio, e dall’altro che l’integrazione di questo minerale è in grado di ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi.

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Stile di vita

Per chi soffre di emicrania è molto importante seguire una routine quotidiana che comprenda pasti regolari (mai saltare i pasti!), abbondante idratazione, sufficienti ore di sonno e attività fisica moderata. L’attività fisica ha la stessa efficacia preventiva dei farmaci, mentre l’emicrania cronica può regredire alla forma episodica semplicemente migliorando il sonno!

Tecniche di rilassamento e gestione dello stress

Le possibilità sono molte. Lo yoga, in particolare, è stato oggetto di uno studio specifico da cui è emerso che integrarlo ai farmaci contro l’emicrania dà risultati migliori rispetto ai soli farmaci.

Neurofeedback

Si tratta di una tecnica attraverso cui si può “allenare” il sistema nervoso riducendone l’eccitabilità.

Fisioterapia

Può essere utile specialmente quando nell’emicrania è presente una componente di tensione muscolare oppure di disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare, come il bruxismo.

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