STITICHEZZA, IL RUOLO DEL MICROBIOTA E L’UTILITÀ DEI PROBIOTICI

Non solo lassativi: anche i probiotici sono un utile rimedio contro la stitichezza. Non provocano dolori addominali e diarrea – rischio che i lassativi, se non ben dosati, possono avere. E, ciliegina sulla torta, oltre a regolarizzare l’intestino contribuiscono alla salute generale di tutto l’organismo.

Sono parecchi gli studi clinici che hanno valutato l’efficacia dei probiotici contro la stitichezza. Ben tre recenti revisioni dei dati scientifici hanno raggiunto la stessa conclusione: i probiotici sono in grado di ridurre i tempi di transito intestinale, di rendere le feci più morbide e di migliorare il gonfiore addominale. Ma in che modo?

Sappiamo che l’azione di questi batteri buoni è quella di favorire l’equilibrio del microbiota intestinale, cioè le centinaia di miliardi di batteri che popolano il nostro intestino svolgendo attività imprescindibili per la salute dell’organismo. Tra le sue tante funzioni, il microbiota contribuisce anche a regolare il transito intestinale: una sua alterazione può provocare tanto diarrea quanto stitichezza.

Vediamo allora i principali meccanismi attraverso cui i batteri intestinali possono causare stitichezza e su cui quindi i probiotici possono potenzialmente intervenire per migliorare la situazione.

Il microbiota deconiuga gli acidi biliari

Gli acidi biliari sono i componenti principali della bile, dove hanno la funzione di emulsionare i grassi (cioè disperderli in piccolissime particelle in soluzione acquosa) in modo da renderli digeribili e assorbibili. È il fegato a produrli, utilizzando come materia prima il colesterolo; vengono poi immagazzinati nella cistifellea, che li secerne nel duodeno (la primissima parte dell’intestino tenue) dopo i pasti. Dopo aver svolto il loro compito, sempre a livello dell’intestino tenue vengono riassorbiti per circa il 90% e tornano subito al fegato, dove vengono riciclati e nuovamente secreti nella bile.

I batteri intestinali, nel momento in cui entrano in contatto con gli acidi biliari a livello dell’intestino tenue e soprattutto del colon (dove la flora batterica è molto più abbondante), possono modificarli tramite un processo chiamato “deconiugazione” – cosa che le nostre cellule non sono in grado di fare, poiché non possiedono gli enzimi necessari. Gli acidi biliari deconiugati sono scarsamente assorbibili e quindi restano per lo più nell’intestino e poi vengono eliminati con le feci.

Dopo questa premessa arriviamo ora al punto importante per quel che riguarda la stitichezza. Gli acidi biliari, infatti, hanno un importante effetto stimolante sulla motilità intestinale, effetto ulteriormente amplificato dalla loro deconiugazione. Più acidi biliari i batteri intestinali deconiugano, più il transito viene stimolato; al contrario, se un microbiota alterato ha una scarsa attività di deconiugazione degli acidi biliari, può conseguirne stipsi.

I probiotici, riequilibrando il microbiota intestinale, possono normalizzare la sua attività di deconiugazione degli acidi biliari, migliorando la stitichezza.

stitichezza probiotici

Il microbiota regola la produzione intestinale di serotonina

La serotonina è conosciuta come ormone del buonumore, ma non agisce solo a livello del cervello. Grandi quantità di questo neurotrasmettitore, infatti, vengono prodotte dalle cellule enterocromaffini della mucosa gastrointestinale, dove la serotonina ha l’importante funzione di regolare l’appetito, la motilità e le secrezioni intestinali. Eccessivi livelli di serotonina provocano diarrea, mentre al contrario una sua carenza determina stitichezza.

La materia prima per la sintesi della serotonina è il triptofano, un aminoacido essenziale presente in molti alimenti. Ma anche i batteri intestinali utilizzano, per i propri scopi, il triptofano, sottraendo così alle cellule enterocromaffini il substrato necessario per la produzione di serotonina. Più il microbiota è efficiente nel metabolizzare il triptofano, meno serotonina il nostro intestino sarà in grado di produrre, con la possibile comparsa di stitichezza.

L’azione dei probiotici sul microbiota intestinale può normalizzare il metabolismo batterico del triptofano e quindi la sintesi di serotonina, contribuendo in questo modo ad alleviare la stitichezza.

Il microbiota produce metano

Il metano, quando presente in grandi quantità nel lume intestinale, ha la peculiare proprietà di interagire con la muscolatura involontaria dell’ileo (l’ultima parte dell’intestino tenue) e del colon, riducendone i movimenti. A livello intestinale questo gas viene prodotto dal batterio Methanobrevibacter smithii, che spesso è particolarmente abbondante nel microbiota di chi soffre di stipsi.

Un ulteriore meccanismo attraverso cui i probiotici possono contrastare la stitichezza è dunque l’inibizione di Methanobrevibacter smithii.

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Fonte scientifica:
Zhang, S., Wang, R., Li, D., Zhao, L., & Zhu, L. (2021). Role of gut microbiota in functional constipation. Gastroenterology Report9(5), 392-401.

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