Una nuova ricerca suggerisce che una dieta ricca di magnesio aiuta a mantenere il cervello giovane e in salute.
Il magnesio è realmente una sostanza portentosa, che supporta la nostra salute in tantissimi modi molto diversi tra loro (abbiamo parlato di tutte le sue funzioni in questo articolo).
Un aspetto di cui ultimamente i ricercatori si stanno molto occupando riguarda gli effetti del magnesio sul cervello. Le ricerche scientifiche degli ultimi anni, infatti, mettono in luce un nesso tra questo minerale e le funzioni cognitive. A livello del cervello il magnesio riduce lo stress ossidativo e l’infiammazione, entrambi processi che danneggiano i neuroni, e aumenta la plasticità sinaptica, ossia la capacità delle cellule nervose di stabilire nuovi collegamenti tra loro che è alla base della memoria e dell’apprendimento. Supporta inoltre la circolazione e abbassa la pressione sanguigna, ed è ben noto che la pressione alta aumenta il rischio di sviluppare demenza senile.
Il risultato è che, come emerso da diversi studi, gli anziani che consumano maggiori quantità di magnesio hanno migliori prestazioni cognitive e un minor rischio di avere difficoltà nel ricordare e nel pensare lucidamente. Mentre un maggior apporto di magnesio nella mezza età riduce il rischio di sviluppare demenza senile nei decenni successivi.
Magnesio e cervello: il nuovo studio
A questi dati si aggiunge ora una grande ricerca i cui risultati sono apparsi di recente sulla rivista scientifica European Journal of Nutrition. Lo studio ha coinvolto 6.000 inglesi di età compresa tra 40 e 73 anni. Il loro consumo quotidiano di magnesio è stato stimato analizzandone l’alimentazione, mentre il cervello è stato analizzato tramite risonanza magnetica.
Nessuno dei partecipanti soffriva di malattie neurologiche, ma i risultati delle analisi hanno mostrato che chi assumeva maggiori quantità di magnesio aveva in media un volume cerebrale maggiore e meno alterazioni nella sostanza bianca del cervello.
Il volume cerebrale si riduce gradualmente con l’invecchiamento, mentre il deterioramento della sostanza bianca, la quale rappresenta l’”autostrada” su cui viaggiano i segnali nervosi, se esteso può creare deficit cognitivi ed è considerato un segnale molto precoce della malattia di Alzheimer. Nel complesso, a pari età, le persone la cui dieta apportava più di 550 mg di magnesio al giorno avevano un cervello più giovane di un anno rispetto a chi ne consumava 360 mg al giorno (che è comunque considerato un apporto di magnesio normale). E presumibilmente un rischio inferiore di ammalarsi di Alzheimer.
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Le regole per un cervello giovane
Naturalmente un corretto apporto di magnesio non è l’unico fattore che influenza la salute del cervello. Secondo la Alzheimer’s Drug Discovery Foundation, sono sette le buone abitudini che aiutano a tenere lontane le malattie neurodegenerative e a conservare la propria “vitalità mentale”:
- alimentazione equilibrata (esiste addirittura una specifica dieta per il cervello)
- sufficiente riposo notturno
- attività fisica
- ridurre lo stress
- mantenere rapporti sociali attivi
- continuare a imparare per tutta la vita
- curare bene eventuali situazioni mediche che aumentano il rischio di demenza, come il diabete e la pressione alta.
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